Olbia, presunta truffa fotovoltaico Tre famiglie denunciano Teknosol

mercoledì 19 giugno 2013
Ad oggi sono tre le famiglie olbiesi che hanno denunciato di essere state truffate dalla Teknosol, società che si occupa dell'installazione di impianti fotovoltaici. In tutta la Sardegna sono circa 70 le persone vittime della truffa. La società si è volatilizzata.

OLBIA. Sono famiglie comuni, modeste, composte da quattro o cinque persone, che speravano di ammortizzare le bollette della luce installando sul tetto della loro casa un impianto fotovoltaico. Invece, oltre a dover continuare a pagar care le bollette Enel, adesso devono anche far fronte alle rate della finanziaria che la Teknosol s.r.l, società con sede a Cagliari, ha aperto a loro nome per pagare i pannelli solari. Succede a Olbia, dove tre famiglie sarebbero state truffate dalla società che promette l'installazione gratuita dell'impianto fotovoltaico. Ma i  malcapitati olbiesi sono solo gli ultimi in ordine di tempo a sentirsi  presi in giro dalla Teknosol. La Procura della Repubblica di Cagliari infatti, da qualche mese ha aperto un'indagine e ora potrebbe aprire un fascicolo sulla vicenda anche la Procura di Tempio Pausania. Trenta persone sarebbero state truffate nel cagliaritano e un'altra ventine nell'oristanese. Nel contratto che la Teknosol ha fatto firmare agli ignari acquirenti era precisato che il pagamento includeva pannelli, sistema di connessione alla rete elettrica, pratiche burocratiche e il pagamento del finanziamento fino alla fornitura dei servizi energetici da parte del gestore. Ma l'impianto non è mai entrato in funzione e le bollette hanno continuato ad arrivare come sempre, talvolta ancora più salate.
La signora Daniela Piu è una delle vittime olbiesi. Casalinga, sposata con un camionista che da poco ha perso il lavoro e madre di due bambini piccoli, Daniela si sente truffata due volte. "Non ero tanto convinta di voler mettere i pannelli solari, ma il consulente della Teknosol che è venuto a casa ci ha assicurato che non avremmo dovuto pagare niente, anzi avremmo prodotto noi l'energia da vendere all'Enel. Diceva che ci avremmo guadagnato e qualche soldino extra ci serve proprio". Ma da giugno dell'anno scorso, da quando cioè l'impianto fotovoltaico è stato installato sulla sua casa, "l'importo delle bollette non è diminuito, anzi un bimestre ho ricevuto una bolletta Enel di 530 euro. Per l'economia famiglia è stato un duro colpo. Tanto più che dobbiamo pagare anche i 300 euro della rata della finanziaria". Finanziaria che i consulenti della Teknosol dicevano venisse pagata direttamente dalla società.
Se la signora Piu è arrabbiata, Anna Giua, un'altra cliente Teknosol, è sul piede di guerra. "Non ci rispondono più al telefono, è due mesi che proviamo a metterci in contatto con loro. Io sono disposta ad andare a Cagliari nella loro sede perché a questo punto voglio che mi tolgano subito l'impianto e mi restituiscano tutti i soldi che fino ad oggi mi hanno fatto spendere". Per diversi giorni la redazione di OlbiaNotizie ha provato a contattare la società di Cagliari senza ottenere esiti positivi. Il telefono della società squilla a vuoto. Dopo aver letto l'annuncio di Cittadinanza Attiva, l'associazione che si sta occupando dalla faccenda, un'altra decina di persone da Arzachena e paesi limitrofi hanno contattato Antonella Meloni, responsabile dell'organizzazione. A quanto pare la Teknosol si è mossa su tutto il territorio gallurese aiutata anche dai grandi spazi pubblicitari, pagine intere nei due maggiori quotidiani locali, che la società  ha acquistato nei mesi scorsi.
 
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