Crisi anche nella produzione dei rifiuti speciali, calano del 7,3%

mercoledì 7 marzo 2012
Roma, 7 mar. - (Adnkronos) - La crisi si sente anche nella produzione dei rifiuti. Tra il 2008 e il 2009, quelli speciali diminuiscono del 7,3% (da 138,6 milioni di tonnellate a 128,5 milioni di tonnellate). Una riduzione che gli esperti ritengono sia strettamente legato alla riduzione del Prodotto interno lordo italiano negli ultimi anni. A tracciare il quadro ci pensa l'edizione 2011 del Rapporto sui rifiuti speciali dell'Ispra. Nel dettaglio, la riduzione dei rifiuti non pericolosi è stata di 9,1 milioni di tonnellate, pari a una percentuale del 7,1%, mentre è stato ancora maggiore il calo dei rifiuti speciali pericolosi, scesi in percentuale dell'8,6% (pari a 980mila tonnellate). I settori che hanno maggiormente prodotto questa tipologia di rifiuto sono, per i non pericolosi, costruzioni e demolizioni e attività manifatturiere, con percentuali pari rispettivamente al 49,8% e 25,8% del totale, mentre i rifiuti prodotti dagli impianti di trattamento dei rifiuti 'pesano' per il 16,9%. Per i rifiuti pericolosi il settore manifatturiero ha prodotto oltre la metà del totale, esattamente il 52,9%; il 22,7% è attribuibile al settore 'servizi, commercio e trasporti', che ricomprende un quantitativo pari a circa 1,6 milioni di tonnellate di veicoli fuori uso radiati per demolizione dal Pra, mentre una percentuale del 16,4% proviene dalle attività di trattamento rifiuti. Il 71,4% (3,9 milioni di tonnellate) dei rifiuti pericolosi prodotti dal settore manifatturiero deriva dall'industria chimica della raffinazione e della fabbricazione di prodotti chimici, articoli in gomma e materie plastiche.
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