Nucleare, cala in Svizzera il sostegno alle centrali

lunedì 27 febbraio 2012
Zurigo, 27 feb. - (Adnkronos/Ats) - Dopo l'incidente di Fukushima si è assottigliato in Svizzera il sostegno della popolazione all'energia nucleare. Malgrado ciò, il 64% dei cittadini, contro il 70% del 2010, continua a considerare gli impianti atomici necessari all'approvvigionamento elettrico del paese. E' quanto emerge da un sondaggio realizzato nell'ottobre del 2011 dall'istituto Demoscope per conto di swissnuclear, lobby che riunisce i gestori degli impianti atomici elvetici. L'inchiesta è stata effettuata su 2.216 persone in Svizzera tedesca, romanda e italiana. I risultati evidenziano un netto calo anche della fiducia della popolazione nelle misure di sicurezza di cui dispongono le centrali. Queste ultime convincono il 68% delle persone interpellate, contro l'83% registrato solo un anno prima. Secondo il sondaggio, la maggioranza della popolazione (58%) continua a essere contraria a un divieto di questa fonte energetica. L'anno precedente il dato si attestava al 63%. Il 72% degli intervistati, 67% del 2010, ritiene infine che il paese possa andare incontro a una penuria di elettricità se non vengono effettuati investimenti nel settore, mentre il 61% (49% nel 2010), considera l'elettricità prodotta dagli impianti nucleari 'piuttosto a buon mercato'.
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