Cop28: Meloni, 'transizione green e non ideologica, nucleare? No preclusioni'
sabato 2 dicembre 2023
Dubai, 2 dic. (Adnkronos) - Al bando ogni radicalismo sul clima per una transizione che sia “ecologica ma non ideologica” perché, se finisse per gravare sulle spalle dei cittadini, il cammino verso un pianeta ‘pulito’ “sarebbe inevitabilmente condannato a fallire”. Per questo, l’addio ai combustibili fossili deve avvenire “in tempi sostenibili”. La premier Giorgia Meloni, intervenendo in plenaria alla Cop28 di Dubai, rivendica l’approccio “pragmatico” dell’Italia, non preclude la strada del nucleare -caldeggiata da 22 Paesi, tra cui Usa e Francia, che al summit mondiale del clima chiedono che la produzione di energia atomica venga triplicata- ma puntualizza che la “sfida”, in questo campo, è soprattutto quello della fusione, in cui l’Italia potrebbe primeggiare."E' un momento chiave del nostro sforzo per contenere la crescita delle temperature entro 1,5 gradi – esordisce la presidente del Consiglio a stretto giro dall’intervento di Papa Francesco, il grande assente alla Cop28, letto dal Segretario di Stato Pietro Parolin -. Anche se ci sono ragioni per essere ottimisti, l'obiettivo è lontano. La Cop28 deve essere una svolta". L'Italia, ha assicurato Meloni, "sta facendo la sua parte nel processo di decarbonizzazione, lo fa in modo pragmatico, con un approccio di neutralità tecnologica, libero dal radicalismo”, l’unica strada possibile "se vogliamo essere efficaci".Assieme alla Francia, Roma svetta alla Cop28 per il contributo al ‘Loss and damage’, il fondo per i paesi vulnerabili costretti a pagare le conseguenze di un’industrializzazione ‘selvaggia’ decisa e portata avanti da altri: l’Italia verserà 100 milioni, con un’attenzione particolare all’Africa. Tassello di un puzzle più grande, quello del Piano Mattei che il governo porta avanti. E mentre Forza Italia plaude all’iniziativa dei 22 Paesi che chiedono un’accelerazione sul nucleare, nelle corde da sempre anche della Lega, Meloni premette di non avere "preclusioni su nessuna tecnologia che possa essere sicura e possa aiutarci a diversificare la nostra produzione energetica", però -mette in chiaro - "non sono certa che cominciando da capo oggi l'Italia non si troverebbe indietro. Ma se ci sono evidenze del fatto che si possa invece avere un risultato positivo sono sempre disposta a parlarne”, aggiunge, indicando però la strada della fusione nucleare, che vede “l’Italia più avanti di altri” e che potrebbe risolvere "tutti i problemi energetici”. La premier lascia la Cop28 dopo aver incontrato oltre 20 Capi di Stato e di governo, definendo il summit di Dubai un “grande successo” e stigmatizzando la posizione di chi non avrebbe voluto vedere il vertice mondiale sul clima in un Paese tra i maggiori produttori di combustibili fossili: “Se non coinvolgiamo questi paesi, visto che gli obiettivi sono globali, non li centreremmo mai”, il suo ragionamento. Quei target, falliti miseramente nonostante le grandi speranze della Cop21 di Parigi del 2015, devono essere raggiunti pensando alle giovani generazioni e a quelle che verranno. "Siamo consapevoli che molti sforzi che stiamo facendo daranno risultati quando noi non avremo più ruoli di responsabilità – ha detto la premier in plenaria, citando in chiusura del suo intervento Warren Buffett -. Siamo qui non per noi stessi ma per coloro che verranno dopo di noi e questo definisce il valore della nostra leadership. ‘Qualcuno oggi è seduto all'ombra perché qualcun altro ha piantato un albero molto tempo fa’". La speranza è che qualche seme, al netto degli annunci, sia stato effettivamente piantato anche a Dubai.
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