**Napolitano: Finocchiaro, 'conoscenza e pragmatismo, caratteri suo impegno politico'**
martedì 26 settembre 2023
Roma, 26 set. (Adnkronos) - “Ce lo possiamo figurare questo ragazzo, figlio della borghesia professionale, nella Napoli sfigurata dai bombardamenti, in cui larghissima parte della popolazione conosce una miseria infame. Il sindaco Fermariello in quell’anno comunica alla Prefettura che in città ci sono circa 200.000 senza tetto. Una città devastata anche nella dignità, una Saigon mediterranea dirà La Capria e basta 'Napoli milionaria' per ricordarcelo. Ma Napoli conosce un grande fermento di idee, e di passioni civili e politiche. Giorgio Napolitano ha passione per la letteratura, l'arte il cinema, il teatro e frequenta Raffaele La Capria, Francesco Rosi, Giuseppe Patroni Griffi e altri, studenti antifascisti, con i quali si ritrova a discutere ed a leggere il Manifesto di Karl Marx". Così Anna Finocchiaro nel ricordo di Giorgio Napolitano ai funerali a Montecitorio. "Si iscrive al Pci nel dicembre del ‘45 e spiegherà di averlo fatto 'per impulso morale, piuttosto che per motivazioni ideologiche', che erano ancora confuse e imprecise e sulla scorta di due ragioni: il Pci è il partito che più ha combattuto il fascismo; il Pci si mescola al popolo. Proprio così dice. Due ragioni piane, e profonde. Furono Amendola innanzitutto, Cacciapuoti, Sereni i suoi riferimenti di quegli anni, e Gerardo Chiaromonte, cui resterà legato da amicizia 'la più importante, la più intensa' della vita"."Comincia così la storia politica di Giorgio Napolitano, che sceglie di essere funzionario di partito, piuttosto che avvocato come il padre. Storia che ha un punto irrinunciabile di partenza (ed una ininterrotta prosecuzione) nella questione del Mezzogiorno, lì dove più si manifesta 'il senso della necessità di un impegno concreto ad operare'. Lo aiutano in questo gli studi di politica economica, che sin dalla tesi di laurea costruiranno la competenza che gli anni di lavoro nel partito e in Parlamento metteranno a frutto". "Si mostrano subito qui -prosegue Finocchiaro- due caratteri propri del suo impegno politico. Il primo: la necessità che la conoscenza e la competenza siano a fondamento dell’analisi e della proposta. Ne scrive nella prefazione a 'I moniti all'Europa' di Thomas Mann: 'Non può esserci politica, nella pienezza del suo significato e della sua efficacia, in assenza di serie basi e validi strumenti culturali...'. Il secondo: il pragmatismo, perché l'agire politico ha come fine quello di mutare positivamente l'esistente".
Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.