Farmaci: Farmindustria, '+ 600% bollette aziende, rischio stop produzioni'

giovedì 6 ottobre 2022
Cattani, 'la situazione è grave'
Villasimius, 6 ott. (dall'inviata dell'Adnkronos Salute Raffaella Ammirati)() - "La situazione è grave" sul fronte del caro energia per l'industria farmaceutica. "Ho ricevuto nei giorni scorsi diverse segnalazioni da parte di aziende produttrici di farmaci in Italia, nostre associate, che stanno gestendo una fase di grande difficoltà, con incrementi medi delle bollette del 600% rispetto a un anno fa. E con la difficoltà nel reperimento delle materie prime, ingredienti che sono aumentati di prezzo" come "carta, alluminio, vetro". Lo ha detto il presidente di Farmindustria Marcello Cattani, a margine del Congresso dei medici di medicina generale Fimmg a Villasimius, Cagliari. A tutto questo si aggiunge "un effetto combinato anche dell'inflazione e della svalutazione, che ormai ha raggiunto quasi il 10% nel mese di settembre. E una svalutazione dell'euro rispetto al dollaro, dato che comprando da Cina e India dobbiamo pagare in dollari. Quindi la preoccupazione c'è: il rischio è quello di chiusure di aziende e di interruzione della produzione dei farmaci", avverte il numero uno dell'associazione nazionale imprese pharma. "Abbiamo sensibilizzato il ministero della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che riteniamo metterà in tutela, nelle forniture di gas e di energia, il settore farmaceutico. Settore che è strategico per il Paese, per la sicurezza nazionale e dei cittadini - sottolinea Cattani - Ovviamente serve una politica europea di contenimento dei prezzi, utile a tutelare non solo l'industria, ma anche la cittadinanza. Oggi la salute, e tutte le risorse che concorrono determinare la salute, i farmaci e non solo, sono in uno scenario di competizione globale. Dobbiamo ricordarlo".
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