Open: Castellone, 'no da M5S, no elementi per conflitto attribuzione'
martedì 22 febbraio 2022
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Oggi il Movimento 5 stelle voterà convintamente contro la richiesta di conflitto di attribuzione perché, sulla base degli elementi a disposizione, risulta che questa indagine era diretta ad una terza persona e questo caso dunque non andava richiesta l’autorizzazione preventiva del Senato, che può intervenire solo in caso di concreto utilizzo degli atti in esame, cosa non ravvisabile in questa circostanza". Così la capogruppo M5S, Maria Domenica Castellone, nella dichiarazioni di voto in aula al Senato sul conflitto di attribuzione nell'ambito del caso Open. "Mancano pertanto gli elementi necessari per configurare e sostenere la richiesta di conflitto di attribuzione tra poteri dello stato e per questo motivo ribadisco il nostro voto contrario". "Il Movimento 5 stelle ritiene che la trasparenza debba contraddistinguere sempre l’operato della classe politica per alimentare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni evitando il rischio che il confine tra politica e affari, tra cosa pubblica e tornaconto personale si possa assottigliare fino a scomparire"."Quello che questa discussione rende certamente palese Presidente è come, a 30 anni da Mani Pulite, il tema del finanziamento ai partiti resti ancora un nodo da sciogliere, e non sono bastate le leggi approvate finora", sottolinea Castellone ricordando provvedimento M5S come "la legge Spazzacorrotti del nostro ministro Bonafede" che ha equiparato "le fondazioni ai partiti quando hanno al proprio interno esponenti di forze politiche". "Noi siamo fermamente convinti -aggiunge Castellone- che quando la politica passa dalla logica di servizio alla logica di potere allora anche i partiti diventano le centrali del potere e non più, come prevede la nostra carta costituzionale, quei mediatori tra cittadini e Stato nel percorso verso il bene comune. E quando al centro dell’azione politica non c’è più il bene comune, ma solo quello di una parte o di un singolo, lo Stato non è più il luogo in cui i cittadini si riconoscono o l’ente da cui si sentono tutelati ma diventa piuttosto una controparte a cui opporsi, quasi un nemico del bene comune da combattere".
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