Spazio, esperti Leonardo : "Prisma un occhio sulla salute del pianeta"

lunedì 21 febbraio 2022
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - Foreste a rischio incendio, terreni in via di desertificazione, campi agricoli debilitati, discariche abusive, edifici in amianto, ma anche campi minati, strutture occultate e attività sospette: nulla sfugge allo sguardo iperspettrale di Prisma. In un post sul sito di Leonardo, gli esperti del nostro colosso tecnologico sottolineano che Prisma Second Generation avrà l’obiettivo di assicurare la continuità del lavoro svolto dal suo precursore attualmente in orbita che, da circa 615 km dalla Terra, raccoglie dati e informazioni sullo stato della salute del nostro pianeta. Non solo, sulla base del grande interesse nel settore iperspettrale, Prisma Second Generation sarà progettato con nuove e più performanti prestazioni per poter rispondere alle crescenti esigenze di dati di osservazione della Terra, a beneficio delle istituzioni, della comunità scientifica e di tutti i cittadini. La nuova missione permetterà quindi di capitalizzare e consolidare il livello di eccellenza tecnologica raggiunto dall’industria nazionale nel settore dell’osservazione della Terra e, in particolare, nella tecnologia iperspettrale.È quindi l’occhio di Prisma, ovvero il suo sensore iperspettrale, ciò che rende questa missione unica nel suo genere, scandiscono gli esperti di Leonardo nel post sul sito. A definire la tecnologia iperspettrale di Prisma unica è in primis Enrico Suetta, Responsabile Ricerca e Sviluppo Optronica e Spazio di Leonardo, poiché analizzando la luce riflessa e i segnali a infrarosso provenienti dalla terra lo strumento è in grado di "analizzare praticamente tutto: minerali, gas, vegetali, liquidi, materiali artificiali e naturali". Ma cosa è la tecnologia iperspettrale? Gli esperti di Leonardo evidenziano che l’iperspettrale permette di vedere cose che l’occhio umano non riesce e a riconoscere: non solo la forma degli oggetti, ma anche la loro composizione chimica e fisica. Ogni materiale infatti ha una propria "firma spettrale", come fosse un’impronta digitale: presenta una combinazione assolutamente unica di colori, dette bande spettrali, caratterizzati ciascuno da una precisa intensità. Un’immagine del sensore iperspettrale di Prisma di Leonardo è infatti composta da 240 immagini, una per ogni banda spettrale visibile. Prisma Second Generation avrà uno strumento iperspettrale ancora più potente. In primis, sarà incrementata la risoluzione a terra delle immagini rispetto a quella attualmente possibile. Questa capacità aumenterà i benefici che derivano dai dati raccolti: ad esempio, si potrà notare uno sversamento in mare prima che diventi troppo ampio, ma anche l’agricoltura di precisione potrà fare uso di dati ancora più accurati. Altre novità che caratterizzeranno il payload iperspettrale della seconda generazione, per gli esperti di Leonardo saranno le capacità di generare immagini in 3D e in modalità 'mosaico'. Queste due nuove funzioni, pioniere per la tecnologia iperspettrale, incrementeranno qualità e quantità dei dati raccolti, si legge nel post sul sito di Leonardo. Le immagini 3D, composte da 'scatti' della stessa area catturati da più angolazioni, permetteranno infatti di avere una visione a 360 gradi dell’area di interesse. Le immagini 'mosaico', invece, offriranno l’opportunità di catturare più dettagli di una zona ampia in un unico sorvolo del satellite.
Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.