**Mattarella: arbitro imparziale per salvaguardare e non incrinare facoltà Capo Stato**

domenica 26 dicembre 2021
Roma, 26 dic. (Adnkronos) - Arbitro imparziale, preoccupato di "lasciare al suo successore 'immuni da ogni incrinatura le facoltà che la Costituzione gli attribuisce'", come affermato da Luigi Einaudi, Presidente eletto dal primo Parlamento repubblicano. È la traiettoria lungo la quale si è dispiegato il settennato di Sergio Mattarella, a partire da quella dichiarazione programmatica enunciata in occasione del giuramento davanti al Parlamento. "Nel linguaggio corrente –affermò in quell’occasione- si è soliti tradurre il compito del Capo dello Stato nel ruolo di un arbitro, del garante della Costituzione. È una immagine efficace. All'arbitro compete la puntuale applicazione delle regole. L'arbitro deve essere -e sarà- imparziale. I giocatori lo aiutino con la loro correttezza". Una vera e propria bussola che, insieme alla “’cassetta degli attrezzi’ contenuta nella Carta fondamentale, la nostra Costituzione”, ha sempre orientato le scelte del Presidente della Repubblica, soprattutto nei passaggi più delicati della legislatura: dalla gestione delle quattro crisi di governo, all’esame di leggi particolarmente controverse; dalla tempesta che ha investito il Csm, alle fasi drammatiche della pandemia. Con la consapevolezza che “l’arbitro è guardato sempre con grande attenzione, ai raggi X”. Tuttavia, “una capacità di autodisciplina, di senso del limite, del proprio limite come persona e come ruolo che si esercita, un senso di autocontrollo e, anche, perché no, di autoironia” consentono “di mantenere quel distacco che rende sempre autentico, e non alterato, il rapporto con la responsabilità”. Un animus unito alla consapevolezza che "l'arbitro neppure si nota, quasi non ci si accorge che sia in campo, interviene soltanto per regolare quando le cose non vanno. Questo è un po’ il mio compito, questo avviene spesso con due attività: esortazione e suggerimenti, cioè attraverso la persuasione. Quindi è un lavoro che in larga parte non si vede perché non si fa con i proclami. La persuasione è più efficace se non viene proclamata in pubblico".
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