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sabato 5 giugno 2021
(Adnkronos) - Oggi dovremmo considerare la delicatezza come arte del discorso pubblico, in opposizione a menzogna e sopraffazione. E' da qui che prende le mosse Michele Dantini, autore del saggio 'Sulla delicatezza' (Il Mulino).Con il termine 'delicatezza' non si intende qui niente di equiparabile alle buone maniere, ma una disciplina del pensiero. Qual è allora la sua utilità nel discorso pubblico, oggi così spesso segnato da incompetenza e prevaricazione? Alcune magnetiche pagine della letteratura e della filosofia ci rivelano un’accezione di delicatezza che ha margini taglienti, così com’è delicata e ferma la mano del chirurgo che incide e lacera. Precisione e fondatezza sono i tratti di una postura del discorso che rifiuta istrionismo e improvvisazione; il vero dialogo nasce dall’ascolto di sé e degli altri, non dal proposito di riportare futili successi a ogni costo.Michele Dantini insegna Storia dell’arte contemporanea all’Università per Stranieri di Perugia e a Imt Scuola di Alti Studi di Lucca. Tra i suoi libri 'Arte e sfera pubblica. Il ruolo critico delle discipline umanistiche' (2016) e 'Arte e politica in Italia tra fascismo e Repubblica' (2018), entrambi pubblicati con Donzelli. Sua la curatela della mostra 'Paul Klee. Alle origini dell’arte', Milano, MUDEC, 2018-2019.
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