**Istat: in 2020 crollo valore aggiunto, nell’industria -11,1%**
mercoledì 7 aprile 2021
Roma, 7 apr. - (Adnkronos) - Quello registrato nel 2020, sotto i colpi del Covid-19, è stato un vero e proprio 'crollo' del valore aggiunto che è diminuito dell’11,1% nell’industria in senso stretto, dell’8,1% nei servizi, del 6,3% nelle costruzioni e del 6,0% nell’agricoltura. Lo certifica l'Istat nel Rapporto sulla Competitività 2021 in cui evidenzia come la caduta più marcata si è registrata nei comparti dell’alloggio e ristorazione (-39,6% di valore aggiunto). In generale fra i servizi commercio, trasporti, alberghi e ristorazione segnano -16% contro il -14,6% di attività artistiche, di intrattenimento e divertimento, di riparazione di beni per la casa e il -10,4% er attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrative e servizi di supporto alle imprese.Tra i settori manifatturieri, il comparto del tessile, abbigliamento e calzature ha subito il crollo più grave (-23%), seguito dai macchinari e mezzi di trasporto (-15%). Gli alimentari e il farmaceutico sono stati gli unici settori a registrare incrementi di valore aggiunto (+2 e +3,5% rispettivamente). Tuttavia, aggiunge l'istituto di statistica, "alla luce della dinamica del valore aggiunto osservata nei diversi paesi, la produttività del lavoro (misurata in termini di valore aggiunto per ora lavorata) ha registrato un incremento del 2,7% nel nostro Paese", a fronte di variazioni sostanzialmente nulle in Francia, Spagna e Germania. L’aumento - spiega l'Istat - "è stato minimo nella manifattura ma considerevole nel terziario, in misura del tutto anomala rispetto alle tendenze del comparto".
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