Covid: mafia a caccia di aziende deboli, operazioni per 5,2 miliardi
giovedì 25 marzo 2021
Palermo, 25 mar. (Adnkronos) - Ammonta a circa 5,2 miliardi di euro la scalata della 'impresa criminale' sull'onda dell'emergenza Covid. La stima delle infiltrazioni delle mafie nell'economia sana è emersa dalla relazione del Comitato sulle "attività predatorie" nell'anno della pandemia, come scrive oggi Ivan Cimmarusti sul Sole 24 ore. "Presunte speculazioni compiute nel 2020 che hanno lasciato una traccia nei data-base dell'Unità di informazione finanziaria (Uif) di Bankitalia", si legge nell'articolo. "Sono gli esiti della prima indagine parlamentare sugli effetti economici della pandemia ad attivare un alert sugli interessi mafiosi che sfruttano il tracollo economico dovuto alla pandemia per impadronirsi di ampie fette di mercato", scrive il Sole. Un documento messo a punto dal 'XX Comitato per la prevenzione e la repressione delle attività predatorie della criminalità organizzata durante l'emergenza sanitaria', coordinato dal deputato Pd e componente della Commissione Antimafia Paolo Lattanzio, "ora chiarisce tutte le criticità del 'sistema' di prevenzione e si prepara a fare proposte concrete al Governo Draghi per incrementare la tracciabilità finanziaria", scrive Cimmarusti.L'organismo antiriciclaggio della Banca d'Italia "ha anche rilevato un forte inserimento della criminalità organizzata mafiosa nelle operazioni imprenditoriali connesse alla pandemia: in 341 sos Covi, infatti, sono risultati coinvolti soggetti presenti nel data-base della Direzione nazionale antimafia e indicati come 'potenzialmente collegati ad associazioni mafiose'. Si tratta delle cosiddette 'teste di legno', i reinvestitori dei clan. Quest'ultimo, in particolare, rappresenta un aspetto di non poco conto, considerato che secondo la stessa Banca d'Italia sono 32mila le realtà industriali che versano in sofferenza. Il rischio che le mafie possano riciclare denaro sporco acquistando imprese in crisi è attuale e concreto".
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