Coronavirus: rapporto, a pmi servono 15 mld di liquidità nei prossimi tre mesi (2)
giovedì 19 marzo 2020
(Adnkronos) - “I nostri clienti - commenta Marco Preti, amministratore delegato di Cribis - stanno già registrando i primi segnali di ritardi in aumento rispetto ai termini concordati. Possiamo ragionevolmente attenderci un peggioramento nei prossimi due mesi, a causa della crisi del coronavirus".Ipotizzando un aumento fino a 20 giorni nei tempi di incasso, l’osservatorio ha riscontrato una crescita dei crediti verso i clienti di circa 41 miliardi di euro, pari al 22% del monte crediti in essere. Parallelamente, l'aumento dei giorni di pagamento ai fornitori determinerebbe una crescita dei debiti commerciali di 22,6 miliardi, pari al 15%. A parità di valori delle rimanenze, il peggioramento nelle abitudini di pagamento sulle 84 mila aziende prese in esame corrisponde a 18,6 miliardi di euro (+11% del net working capital iniziale).Ipotizzando un calo importante e generalizzato del 70-80% del fatturato nei prossimi tre mesi, pari a un 20% su base annua, secondo l’Osservatorio Cribis Workinvoice l’aumento del capitale circolante netto da finanziare scenderebbe a 14,7 miliardi, assumendo che un calo così drammatico sia accompagnato da ulteriori ritardi nei tempi di incasso e pagamento. La compressione degli stock potrà alleviare solo temporaneamente la situazione, ma si prevede che le scorte debbano essere ricostituite nei mesi successivi.
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