Coronavirus: Yourgroup, smartworking opportunità dopo l’emergenza
mercoledì 11 marzo 2020
Intervista ad Andrea Pietrini
Milano, 11 mar. (Labitalia) - Non per tutte le imprese lo smartworking è una novità da introdurre per fronteggiare il coronavirus. Parola di Andrea Pietrini, chairman di YOURgroup, la prima società italiana di advisory operativa c-level, che ha introdotto nel nostro Paese, circa 7 anni fa, il concetto di fractional executive, una modalità di supporto operativo proposta da manager professionisti di alta competenza in modalità part time, con più di una azienda cliente, in ciascuna con un impegno in media da 1 a 3 giorni alla settimana, e che per tipologia d’intervento prevede spesso come modello operativo anche lo smart working e che ci ha raccontato il suo punto di vista sul tema. "Partirei dal presupposto - dice in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia - che non occorreva questa emergenza, che mi auguro come tutti termini al più presto, per far capire a tutti come sia possibile lavorare da remoto, il che vuol dire principalmente lavorare per obiettivi e cercare di raggiungerli". "La nostra organizzazione, composta da oltre 200 professionisti, è la testimonianza diretta - ricorda - che tutto questo è possibile e che in molti casi funziona meglio delle modalità tradizionali che prevedono la presenza fisica e il controllo diretto delle attività. Stiamo vivendo in questo periodo una situazione estrema, dove i contatti fisici si sono diradati se non completamente azzerati, ma tutto questo non ha portato al blocco totale delle attività, anzi in molti casi si sono intensificate o si stanno rendendo più agili. Sento colleghi sottolineare che la produttività e l’efficienza in certi ambiti è aumentata di livello, grazie proprio al lavoro da remoto". "Lo smart working - continua Pietrini di YOURgroup - porta anche molti benefici perché consente un miglior bilanciamento tra vita privata e professionale, aumentando il benessere della persona e di conseguenza la sua produttività lavorativa. Senza dimenticare la tutela ambientale, visto che la riduzione degli spostamenti privati consente una consistente diminuzione delle emissioni di Co2, come stiamo vedendo in questi giorni". "E' fondamentale però - sottolinea - che le aziende, in particolare le pmi, si attrezzino per organizzare al meglio l’attività in modalità smart. Questo vuol dire in primis a livello strategico, ragionare sempre di più per obiettivi e per processi, e a livello operativo ad esempio avere strumenti digitali (software e hardware) dedicati e professionali che devono essere installati e gestiti da personale competente, che a sua volta formi l’organizzazione sull’utilizzo, dalla semplice videoconferenza ai più sofisticati software di collaborazione aziendale". "Personalmente - afferma - sono fiducioso. In base alla mia esperienza posso dire che è una modalità che funziona e che porta risultati e sono convinto che sapremo presto adattarci a questa situazione e a coglierne le grandi potenzialità in termini di efficienza, efficacia e produttività aziendale, come è capitato a noi 'fractional executive', anche e soprattutto dopo l’auspicabile rapida conclusione dell’attuale emergenza".
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