Mafia: pentito cambia versione, ripercussioni su processo trattativa? (2)
giovedì 19 settembre 2019
(AdnKronos) - "Pertanto, la stessa costituisce - secondo i giudici del processo sulla trattativa Stato-mafia - un non secondario tassello della ricostruzione probatoria degli accadimenti verificatisi dopo che il governo aveva mostrato di recepire la minaccia delle cosche mafiose siciliane, lasciando decadere, nel novembre 1993, moltissimi provvedimenti applicativi del regime 41 bis". I giudici sono convinti che "Cosa nostra aveva immediatamente percepito e raccolto quel segnale di cedimento dello Stato rispetto alla linea della fermezza propugnata e ritenuto che l'accettazione del dialogo sollecitato dai Carabinieri stesse producendo i suoi frutti e che sarebbe stato utile, per la stessa Cosa nostra, costringere i carabinieri a riallacciare le fila di quel dialogo interrottosi con l'arresto di Vito Ciancimino". "Da qui la necessità di lanciare un messaggio che coloro che tra i carabinieri erano a conoscenza dei pregressi fatti e approcci avrebbero potuto ben percepire". La ritrattazione di Calabrò rischia di mettere a repentaglio le conclusioni, in uno dei suoi nuclei centrali, messe nere su bianco nelle motivazioni del processo sulla "trattativa" Stato-mafia.
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