Animali: spot-appello della Lav contro l'abbandono, sono #difamiglia

venerdì 2 agosto 2019
Su La7 fino al 10 agosto
Roma, 2 ago. (AdnKronos Salute) - Non abbandonarli, sono #difamiglia. E' il messaggio che la Lav promuove fino al 10 agosto su La7, attraverso uno spot di sensibilizzazione che recita: "Anche gli animali fanno parte della famiglia, e chi è della famiglia non si abbandona…". Lo spot è stato realizzato dai creativi dell’agenzia Cookies&Partners (Milano) e da Massimo Guastini, Executive Partner e Copywriter Cookies, che da anni cura molte campagne di comunicazione dell’associazione."Ringraziamo La7 per l’ospitalità offerta a Lav nel veicolare questo messaggio che ha una importante valenza sociale perché riconosce gli animali come membri della famiglia, un dato di fatto che coinvolge milioni di nuclei familiari che hanno stabilito relazioni solide e di primaria importanza con cani, gatti e altri animali familiari - dichiara il presidente della Lav, Gianluca Felicetti - Si tratta indubbiamente anche di uno spot dalla parte della legalità in quanto l’abbandono di animali è un reato punito dal Codice Penale, ma anche dalla parte dei contribuenti e delle amministrazioni locali perché gli animali abbandonati rappresentano un costo a carico della cittadinanza: infatti, mantenere un randagio in canile, dove mediamente resterà 7 lunghi anni, può costare in questo arco di tempo circa 8.900 euro". "Per mettere a sistema la gestione dei randagi, particolarmente numerosi nel Sud Italia, e favorire una efficace prevenzione, Lav sta operando in tante città con progetti innovativi e ha inoltre avviato il progetto di acquisto e allestimento di un’ambulanza veterinaria, un vero e proprio ambulatorio mobile, che sarà attivo sull’intero territorio italiano, verrà destinato in via prioritaria agli interventi per la prevenzione del randagismo, in particolare nel Mezzogiorno, e potrà inoltre essere impiegato nel soccorso di animali in caso di calamità naturali", conclude Felicetti. Lav ricorda che l'abbandono di animali è reato punito dal Codice penale con l’arresto fino ad un anno o con ammenda fino a 10mila euro (art. 727 C.p.), un fenomeno che coinvolge ancora fino a 130mila animali all’anno (stimati in circa 50mila cani e 80mila gatti). Nelle case degli italiani ci sono almeno 7 milioni di cani e 7,5 milioni di gatti, ai quali vanno ad aggiungersi i tanti pet in canili o rifugi o, ancora, randagi.
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