Cida: "Servono stabilità politica e manutenzione"

lunedì 15 luglio 2019
Roma, 15 lug. (Adnkronos/Labitalia) - "Serve stabilità e un'operazione di 'manutenzione', sia delle infrastrutture, sia delle politiche di welfare". Lo ha detto Mario Mantovani, presidente di Cida, la confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità, al Viminale durante l’incontro fra le parti sociali con il ministro degli Interni, Matteo Salvini, e una delegazione di esponenti della Lega.“La stabilità politica e sociale serve a evitare che gli auspicati incrementi di pil e di reddito individuale si trasformino in un aumento di risparmio, spinto dall'incertezza del futuro, invece di trainare la domanda e i consumi. Poi occorre una capillare manutenzione della rete infrastrutturale fisica, dai trasporti all’ambiente, per restituire efficienza e sostenibilità al Paese. Questa operazione, inoltre, deve andare di pari passo con una sostanziale rivisitazione del nostro sistema di welfare. L’obiettivo -ha spiegato il presidente di Cida illustrando le proposte di politica economica che saranno sintetizzate in un documento che verrà consegnato al ministro nei prossimi giorni- è rendere più moderno il Paese, eliminando sacche di inefficienza. In questo ambito le risorse disponibili dovrebbero essere destinate soprattutto alla sanità e all'istruzione, scolastica e universitaria, e anche alla formazione continua, necessaria a mantenere aggiornate le competenze. Auspichiamo invece che non s'intervenga più sulla previdenza, e sarebbe una novità, negli anni recenti"."In premessa abbiamo esplicitato la nostra convinta scelta europeista, sia verso le istituzioni sia verso la moneta unica, che prevede anche una politica dell’accoglienza verso i flussi migratori regolari. Più nel dettaglio abbiamo espresso le nostre perplessità - condivise unanimemente da tutti i partecipanti al tavolo - sul salario minimo, che non considera il welfare contrattuale e rischia di ridurre nel tempo i salari. Quanto alla flat tax dipende dai dettagli della realizzazione: se dovesse ridurre o eliminare le agevolazioni del welfare contrattuale creerebbe danni gravi a un sistema integrato solidaristico, fondamentale per la sostenibilità del welfare”, ha detto Mantovani, che ha poi concluso ricordando che "tra i nostri rappresentati c'è una parte di quel 12,28% di italiani che paga quasi il 60% dell'IRPEF. Siamo sempre pronti a fare la nostra parte e non chiediamo favori particolari, ma solo di essere ascoltati di più sulla destinazione delle nostre tasse", ha concluso Mantovani.
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