Migranti: Quartapelle, 'abbandonare Libia vuol dire destabilizarla'
martedì 25 giugno 2019
Roma, 25 giu. (AdnKronos) - "Leggo che il Pd sarebbe spaccato perché 6 deputati su 111 hanno firmato un testo sulle missioni internazionali e specificatamente sulla Libia diverso quello già votato in commissione dal Partito democratico. Il testo del Pd dice una cosa molto semplice: abbandonare la Libia, votando contro le missioni internazionali in quel Paese, vuole dire destabilizzarla. Soprattutto oggi che in Libia c’è un conflitto, e che il governo italiano vorrebbe lavarsi le mani di tutto quello che succede fuori dai confini italiani perché, isolato in Europa e nel mondo, non sa che pesci prendere. Mentre dal Quirinale ci ricordano che 'la Libia resta una priorità per il nostro Paese'”. Lo scrive su Facebook Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri della Camera. "Salvini -aggiunge l'esponente Dem- vuole sigillare i problemi della Libia fuori dall’Italia, come sta facendo con la Sea watch. Noi vogliamo che l’Italia si responsabilizzi rispetto a quello che succede lì. Davvero c’è chi pensa che con una risoluzione si chiudano i campi in Libia? I campi in Libia si chiudono incalzando il governo a fare i corridoi umanitari come previsto dal piano del governo Gentiloni. Le condizioni dei campi in Libia si migliorano con la presenza delle Ong e dell’Unhcr come previsto dagli accordi Serraj-Gentiloni. Il problema è che il governo Conte sta facendo di tutto per non sostenere le Ong in Libia e per depotenziare la presenza dell’Unione europea nel mar Mediterraneo". "Per questo -conclude Quartapelle- il Pd chiede che l’Italia si assuma le sue responsabilità verso un Paese che da solo non può cavarsela. Spiace che Orfini e gli altri colleghi non condividano questo punto di vista e trovo singolare che firmino una risoluzione alternativa con altri gruppi parlamentari senza averne discusso con chi ha lavorato nel merito sul provvedimento".
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