Gela: esercitava abusivamente la professione medica, arrestato

giovedì 6 giugno 2019
Palermo, 6 giu. (AdnKronos) - Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute – Nas di Ragusa coordinato dalla Procura della Repubblica di Gela, ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Gela, nei confronti del quarantenne G.G. residente nella città di Niscemi, ritenuto responsabile dell’esercizio abusivo della professione medica e di biologo nutrizionista, falso e truffa nei confronti di centinaia di ignari pazienti, tra i quali ne sono stati individuati e sentiti durante le indagini circa 40. L’indagato è agli arresti domiciliari. L’indagine, condotta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela e delegata al Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Ragusa, è stata avviata proprio a seguito di specifici controlli eseguiti presso palestre del comprensorio ove il G.G. esercitava la sua attività abusiva, a Gela, a Niscemi, ma anche in altre città italiane. L’attività investigativa, si è fondamentalmente estrinsecata nell’analisi del certificato di laurea risultato contraffatto denominato “Diploma di laurea in scienze della nutrizione umana” rilasciato il 14 febbraio 2017 dall’Unipsi (Università popolare di scienze della salute, psicologiche e sociali di Torino) e nell’analisi delle prescrizioni nutrizionali prescritte ai pazienti dietro corresponsione di somme di denaro anche ingenti. Si è potuto subito appurare che G.G. in assenza di qualsivoglia titolo di studio o abilitazione professionale esercitava abusivamente l’attività di medico e nutrizionista, inducendo in errore i propri clienti.L’ascolto delle persone offese ha consentito di accertare come G.G. si presentasse a tutti gli effetti come un medico o un nutrizionista, con il camice, la laurea ben in vista nel proprio studio o prestando la propria opera presso una palestra di Gela, con ciò inducendo i clienti/pazienti in un errore ancora più grave in ordine alla sua professionalità.G.G. richiedeva ed esaminava analisi cliniche dei propri pazienti, al fine di stilare programmi alimentari, pur essendo tale attività di esclusiva competenza medica. G.G. ha tenuto le proprie condotte anche nei confronti di pazienti con gravi malattie, che avrebbero richiesti piani alimentari ad hoc. Alcuni dei pazienti hanno accusato anche problemi di salute dopo aver iniziato a seguire i piani alimentari dell’indagato. Il Giudice per le indagini preliminari ha condiviso l’impostazione della Procura della Repubblica secondo cui le condotte di esercizio abusivo della professione e di truffa aggravata sono particolarmente gravi poiché non è stato leso solo l’interesse economico delle vittime, che credevano di rapportarsi con un professionista preparato e abilitato alla professione, ma, soprattutto, poiché è stata messa a repentaglio la salute di tutte le persone che si sono rivolte all’indagato per essere seguite sul piano alimentare.
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