Banche: Rossi, 'Bankitalia ha vigilato al meglio delle sue possibilità' (2)
mercoledì 22 maggio 2019
(AdnKronos) - Rossi sottolinea che sì è provato ad ottenere che in Europa si facessero norme più adatte. "Quando nel 2013-14 era in discussione la direttiva Brrd sulla risoluzione delle crisi bancarie, Banca d’Italia e il ministero dell’Economia - sottolinea - ci provarono: presentammo assieme un documento tecnico in cui si sosteneva che il cosiddetto 'bail-in', ossia il salvataggio delle banche con i soldi di chi ce li aveva messi, a partire dagli azionisti, e non il 'bail-out', che si faceva invece con i soldi pubblici, non poteva essere retroattivo e che ci sarebbe voluto un periodo di transizione perché tutti si abituassero alle nuove regole".Ma, rileva Rossi, "non potevamo contrastare una tendenza che si affermava in tutta l’Europa a guida tedesca. Era anche scoppiata la crisi dei debiti sovrani che aumentava i sospetti tra Paesi del Nord e del Sud Europa". La Germania, intanto, aveva già salvato le sue banche con i soldi pubblici: "Sì, tanto che si potrebbe attribuire alla Germania questo pensiero: 'Noi abbiamo salvato le nostre banche, adesso non diamo il permesso agli altri di salvare le loro'. Anche per il clima di sfiducia che si era creato", sottolinea Rossi.L’Unione bancaria, osserva Rossi, "non è nata anche per un ideale, come è stato per l’unione dei mercati o della moneta, ma solo per rispondere ai rischi di un possibile circolo vizioso: la preoccupazione che i debiti sovrani in pancia alle banche provocassero anche una crisi bancaria e aggravassero i problemi dei sovrani. La risposta avrebbe dovuto essere che se una banca fosse entrata in difficoltà il sistema europeo l’avrebbe salvata quasi subito, per evitare il diffondersi di crisi; poi, per i motivi che ho detto, le cose sono andate in un altro modo; si è deciso che una banca in crisi andava salvata dai suoi soci, obbligazionisti e depositanti".
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