Giustizia: Leone, 'tempi giudizio tributario più veloci, in controtendenza'
lunedì 25 febbraio 2019
Roma, 25 feb. (AdnKronos) - "I tempi del giudizio tributario, in primo e secondo grado, si confermano come i più contenuti rispetto alla giurisdizione ordinaria e a quella amministrativa. Un dato, quindi, in assoluta controtendenza nel Paese che genera, sull’eccessiva durata dei processi, il maggior contenzioso presso la Corte di Strasburgo". A sottolinearlo è il presidente del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria Antonio Leone, nella sua relazione in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario tributario. "Ciò - dice - costituisce sicuramente attuazione del dettato costituzionale in tema di ragionevole durata del processo". E, aggiunge, "garantire una risposta celere non può che rafforzare nel cittadino la fiducia nelle Istituzioni. 'Giustizia ritardata è giustizia negata', predicava Montesquieu"."Il rito tributario non presenta particolari profili di criticità se confrontato con gli altri riti. La rapidità - evidenzia Leone - è certamente un punto a suo favore. Si potrebbe, poi, pensare a riti collocati in ambiti semplificati che riguardino cause di minore rilevanza economica. Ad esempio implementando e valorizzando l’istituto della mediazione". Le controversie pervenute al 31 dicembre 2018 sono state 211.555, con una contrazione rispetto all’anno precedente, quando erano state 212.165, pari allo 0,33% in meno. Nel 2018 sono stati 153.681 i ricorsi provinciali, erano 148.533 nel 2017, e 57.874 gli appelli in sede regionale, erano 63.732 nel 2017. Il numero delle controversie decise nel 2018 è stato di 253.734, di cui 190.104 ricorsi e 63.630 appelli. Nel 2017 il loro numero era stato invece di 262.558, con un calo pari al 3,36%. Calo più accentuato a livello provinciale, con 12.729 controversie decise in meno. Importante è il considerevole aumento degli appelli decisi, pari al 6,54% rispetto al 2017. Il dato più significativo che voglio, però, rappresentare è quello della diminuzione complessiva delle pendenze, pari a 36.476 controversie in meno rispetto al 2017, con una percentuale che sfiora il 9%. Nello specifico, al 31 dicembre 2018, pendevano complessivamente 380.774 controversie a fronte delle 417.250 dell’anno precedente. Il calo c’è stato soprattutto a livello provinciale con un meno 12,33%, pari a 32.381 ricorsi.
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