Prostituzione: Comunità Papa Giovanni XXIII, no ad 'albi' per le prostitute
giovedì 14 febbraio 2019
Verona, 14 feb. (AdnKronos) - "Ci auguriamo che il Veneto respinga la proposta di regolamentare la prostituzione. Le donne costrette a prostituirsi sono vittime, rese schiave dalla criminalità organizzata e dai clienti che sfruttano la loro condizione di vulnerabilità". È quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII , in merito al progetto di legge di iniziativa statale che mira a regolamentare la prostituzione, istituendo appositi 'albi' registrati nei Comuni, proposto dal consigliere Antonio Guadagnini."La discussione in Regione - continua Ramonda - arriva pochi giorni dopo la Veglia contro la prostituzione, tenutasi a Verona, cui hanno partecipato centinaia di persone insieme a ben cinque Vescovi". " Auspichiamo che la Regione adotti le misure necessarie per liberare le migliaia di donne, tutte provenienti da paesi poverissimi, che in Veneto ogni notte sono costrette a soddisfare le turpi richieste dei clienti italiani. La soluzione più efficace – prosegue Ramonda – non è regolare il fenomeno ma contrastare la domanda, con sanzioni e misure rieducative per i clienti, come dimostrano le esperienze condotte da vari Paesi europei che hanno adottato il cosiddetto “modello nordico". Confidiamo che presto anche l’Italia adotti questo modello di intervento".A sostegno di questa proposta la Comunità Papa Giovanni XXIII ha promosso una campagna informativa e una raccolta di firme che ha già ottenuto l’adesione di oltre 30 mila persone e molte personalità civili e religiose, reperibile all’indirizzo www.questoeilmiocorpo.org.
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