Pil: Puglisi, 'recessione per incertezza creata dal governo'
giovedì 31 gennaio 2019
Milano, 31 gen. (AdnKronos) - Le cause della recessione in cui è scivolata l'Italia sono interne e nascono dall'incertezza che ha circondato le intenzioni dell'esecutivo da maggio, quando Lega e M5S hanno cominciato a definire il contratto di governo. Incertezza che ha frenato gli investimenti e la domanda interna. Per riprendere a crescere il governo dovrebbe puntare sugli investimenti pubblici e sulla spending review, limitare gli effetti di Quota 100, correggere il reddito di cittadinanza e intervenire sulla fiscalità del settore immobiliare. "L'origine di questa recessione è interna", spiega Riccardo Puglisi, professore associato di Economia politica all'Università di Pavia, contattato dall'Adnkronos. Lo dimostra il fatto che "il contributo delle esportazioni è positivo. Il problema è di domanda interna". L'Istat non ha ancora comunicato il peso delle componenti del Pil, ma se sul calo degli investimenti "ci sono pochi dubbi", bisogna valutare la flessione dei consumi. Ma, sottolinea Puglisi, la letteratura economica è concorde nel ritenere che "l'incertezza colpisce in particolare gli investimenti e gli acquisti di beni durevoli da parte delle famiglie". Le bozze del contratto di governo a maggio che ventilavano un'uscita dall'euro, la richiesta alla Bce di cancellare 250 miliardi di euro di debito pubblico, una previsione 'monstre' di deficit e la trattativa con la Commissione Ue sul deficit/Pil sono stati "uno stillicidio che ha raffreddato pesantemente gli animi delle famiglie e degli imprenditori", sottolinea l'economista. Il rallentamento della Germania e i colloqui sul commercio fra Stati Uniti e Cina "hanno sicuramente un impatto, ma le esportazioni non vanno male". Per tornare a crescere, suggerisce Puglisi, il governo "dovrebbe spingere sugli investimenti pubblici, ad esempio sulla sistemazione delle scuole, dovrebbe limitare al massimo Quota 100, correggere il reddito di cittadinanza in modo da mantenere gli incentivi a lavorare, intervenire sulla fiscalità del settore che va peggio in Italia, che è quello immobiliare, e portare avanti la spending review". In particolare la misura del reddito di cittadinanza, se "ben congegnato", potrebbe "assolutamente" dare un contributo alla ripresa della domanda interna, "però bisogna vedere se non è più che compensato dall'incertezza".
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