Roma, 31 gen. (AdnKronos) - "Credo sia veramente bello poter garantire a persone che hanno lavorato tutta la vita di godersi alcuni anni, destinarli a quello che ritengono. Nel pubblico quello che è stato fatto è veramente una svolta. Quando ho iniziato questa avventura mi arrivavano segnalazioni e proteste perché i dipendenti pubblici riuscivano ad avere il Tfr addirittura dopo due o tre anni. Noi con ‘quota 100’ abbiamo stabilito che tutti i dipendenti pubblici che andranno in pensione - quelli che aderiranno a ‘quota 100’, ma anche quelli che lo faranno con il regime ordinario - avranno subito 30mila euro, che spero possano diventare 45mila. Credo sia una cosa bellissima che siamo riusciti a fare". Così il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, intervenendo a 'I Lunatici' su Radio Due.'Quota 100', aggiunge, "può essere un alleato per il ricambio generazionale e per la digitalizzazione della Pa. In Italia il dipendente pubblico ha un’età media di 52 anni, 56 anni per i dirigenti. È ovvio che con un personale più giovane possiamo avviare quella trasformazione digitale che può far veramente ripartire la Pa: stop carta, stop file"."Io non dico - sottolinea il ministro- che nel giro di cinque mesi trasformiamo tutto, io dico però che abbiamo già innescato un meccanismo che con il tempo permette il ricambio generazionale. Avremo nella Pa nuove figure in settori strategici. Non voglio assumere tanto per mettere persone dietro ad una scrivania, questo non serve. Ho indicato quelle che per me sono le priorità: giovani per la digitalizzazione, specialisti nell’utilizzo dei fondi strutturali", conclude Bongiorno.
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