Manovra: Pomicino, presidenti Camere non dovevano consentire ritardi governo
sabato 22 dicembre 2018
Roma, 22 dic. (AdnKronos) - Ciò che sta accadendo nell'esame della legge di Bilancio denota una "doppia crisi, del governo e del Parlamento", con responsabilità anche dei presidenti delle Camere. Lo dice all'Adnkronos Paolo Cirino Pomicino, in passato ministro del Bilancio nel governo Andreotti. "E' una crisi non soltanto governativa -sottolinea l'ex esponente Dc- di un esecutivo che non sa che pesci pigliare e al 22 dicembre è ancora alle prese con un maxiemendamento che avrebbe dovuto elaborare a metà ottobre, anticipando il negoziato con l'Europa. Invece ha trascorso mesi a insultare e ad avere atteggiamenti da bulli, incomprensibili e intollerabili. E poi alla fine si è costretti a cedere alla realtà dei fatti. Quindi una crisi di governo forte e chiara". "Ma c'è anche -prosegue Pomicino- una crisi del Parlamento e dei presidenti delle Camere. Nessun presidente delle Camere avrebbe consentito che l'Aula di Montecitorio e di palazzo Madama potessero esaminare e votare una manovra in gran parte farlocca. I presidenti delle Camere del passato, dalla Iotti a Cossiga, da Fanfani a Scalfaro, avrebbero interrotto i lavori, chiedendo un testo definito e concordato con l'Europa, visto che si stava tartando con l'Europa. Siamo quindi di fronte ad una doppia crisi, che non depone purtroppo bene per il nostro futuro".
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