Maltempo: Coldiretti, nei campi danni per 14 mld in decennio
mercoledì 7 novembre 2018
Roma, 7 nov. (AdnKronos) - Nel giro di un decennio il rincorrersi di eventi estremi causati dai cambiamenti climatici è costato all’agricoltura oltre 14 miliardi di euro tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne, anche a causa dell’incuria e dell’abbandono del territorio determinati da politiche carenti o sbagliate. E’ quanto emerge dall’analisi sulle conseguenze dell’ultima ondata di maltempo stilata dalla Coldiretti che ha convocato la task force sull’emergenza in occasione dell’Assemblea elettiva della maggiore organizzazione degli agricoltori in Europa. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che, sottolinea la Coldiretti, si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. Il 2018, ad esempio, si è classificato fino ad ora come l’anno più bollente dal 1800, anno in cui sono iniziate le rilevazioni, con una temperatura superiore di 1,53 gradi rispetto alla media storica nei primi nove mesi dell’anno durante i quali però si sono alternati periodi di intense precipitazioni e momenti di siccità come a settembre in cui è caduta addirittura il 61% di pioggia in meno. Su un territorio meno ricco e più fragile per l’abbandono forzato dell’attività agricola in molte aree interne si abbattono così, continua la Coldiretti, gli effetti dei cambiamenti climatici, favoriti anche dal fatto che negli ultimi 25 anni è scomparso in Italia oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia ad appena 12,8 milioni di ettari. La disponibilità di terra coltivata significa produzione agricola di qualità ma anche sicurezza ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico.
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