Tumori, 150 mila malati l'anno con episodi intensi
martedì 6 novembre 2018
Roma, 6 nov. (AdnKronos Salute) - Dura in media 40 minuti. E in una scala da 0 a 10 può raggiungere picchi di 8-9. E' il dolore episodico intenso (Btp, Breakthrough cancer pain), con cui fanno i conti ogni anno in Italia 150 mila nuovi pazienti oncologici, con un impatto significativamente negativo sulla qualità di vita nell'85% dei casi. Una forma di 'dolore nel dolore', perché queste persone convivono anche con il cosiddetto 'dolore di fondo', trattato con farmaci a base di oppioidi. Ed è italiano il primo studio al mondo che ha indagato nel dettaglio il disturbo, per definire le strategie migliori per affrontarlo. Si chiama Iops-Ms, ha coinvolto 4.016 pazienti di 32 centri ed è stato presentato oggi a Roma al ministero della Salute in un convegno nazionale."Il dolore episodico intenso è ancora sottovalutato e trattato in modo non corretto - spiega Paolo Marchetti, direttore Oncologia medica B del Policlinico Umberto I di Roma e ordinario di Oncologia all'Università La Sapienza - I pazienti oncologici curati per il dolore di fondo con morfina (almeno 60 mg al giorno) possono presentare crisi molto intense nella giornata. Nello studio abbiamo voluto caratterizzare questa forma di sofferenza dei pazienti in trattamento con morfina, per fornire indicazioni precise non solo sulla diagnostica differenziale, ma anche sulla terapia. Suggerimenti che si traducono in un vantaggio per la qualità di vita del malato e per la sua adesione ai trattamenti. Vogliamo cioè trasmettere agli operatori le conoscenze per individuare in poco tempo questo tipo di sofferenza, perché non rimanga un bisogno non riconosciuto. La terapia più efficace è rappresentata dagli oppioidi a rapido inizio d'azione (Roo, Rapid onset opioid), che vantano una comparsa dell'effetto in meno di 15 minuti e una durata inferiore a 2 ore, caratteristiche che corrispondono a quelle considerate ideali per il trattamento del Btp".Nello studio Iops-Ms, pubblicato su 'Cancers', l'età media dei pazienti arruolati era di circa 65 anni, colpiti da diversi tipi di neoplasia e in differenti condizioni assistenziali, cioè curati nei reparti di oncologia, in hospice, in day hospital o al domicilio. La frequenza media quotidiana del Breakthrough cancer pain era pari a 2,4 episodi al giorno (il 64% ne presentava 1-2, il 29% fra 3 e 4, il 6% arrivava fino a 5). L'intensità media del dolore era pari a 7,5, per la maggioranza dei pazienti (74%). Nel 69,5% dei casi il sintomo non era riconducibile a una causa particolare, quindi spontaneo e scollegato da atti volontari (ad esempio per tentativi di alimentazione, minzione, tosse o per movimenti in presenza di metastasi ossee). Il tempo necessario per raggiungere il picco più alto di dolore era inferiore o uguale a 10 minuti nel 69% dei pazienti e superiore a 10 minuti nel 31%. La durata media degli episodi (non trattati) era di 43,3 minuti. Per l'85% dei pazienti il Btp ha causato limitazioni alle attività quotidiane (moltissimo per il 28%, molto per il 56%, poco per il 13,5%, per nulla per l'1,7%)."La prevalenza del dolore episodico intenso nei pazienti oncologici è condizionata dalle fasi della malattia, dalle diverse condizioni assistenziali e dal trattamento del dolore di base - conclude Augusto Caraceni, direttore della Struttura complessa di Cure palliative, Terapia del dolore e Riabilitazione della Fondazione Irccs Istituto nazionale tumori di Milano - Se mediamente un paziente manifesta circa 2,5 episodi al giorno, questo significa che soffrirà per circa 2 ore al giorno di un dolore ad elevata intensità. Le linee guida nazionali e internazionali raccomandano per il trattamento del Btp l'utilizzo di morfina orale a pronto rilascio per trattare gli episodi prevedibili. Gli oppioidi nelle formulazioni intravenose (morfina) o sottocutanee e quelle buccali sublinguali e intranasali di fentanyl (cioè i Roo) hanno una maggiore rapidità di insorgenza rispetto alla morfina orale".
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