Roma, 27 ott. - "Non mi sarei mai permesso neanche di toccare Desirée perché si vedeva che era una bambina". E’ quanto avrebbe riferito al suo difensore il nigeriano Alinno Chima, uno dei tre fermati per l’omicidio e lo stupro della 16enne di Cisterna di Latina, trovata morta una settimana fa in uno stabile abbandonato di via dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo di Roma. Il 46enne oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere. "Il mio assistito oggi ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere perché non è in grado di capire di che cosa è accusato", ha detto l’avvocato.Solo uno dei tre fermati a Roma, nonostante le tre ore davanti al Gip nel carcere di Regina Coeli, ha parlato. E intanto il giudice delle indagini preliminari Maria Paola Tomaselli ha convalidato i fermi e deciderà nelle prossime ore sulle misure cautelari chieste dalla Procura.
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