Migranti: Rampelli, no altri immigrati a Roma e provincia
martedì 28 agosto 2018
Roma, 28 ago. (AdnKronos) - "Il blocco dei porti non funziona, la disponibilità di qualche nazione extra Unione europea è stata una geniale provocazione verso Bruxelles e ci auguriamo possano aggregarsi altri stati per scuotere il pachiderma eurocrate, ma il coinvolgimento della Cei, così come si sta manifestando, non ha ragione di essere. La Cei decide autonomamente dove indirizzare gli immigrati che, comunque, finiranno sul suolo italiano". Lo dichiara Fabio Rampelli di Fdi. "Comunichiamo ufficialmente ad esempio che Rocca di Papa, meta prescelta per il trasferimento di 100 irregolari dalla Sicilia, è ubicata nei Castelli romani, al confine con una Capitale già devastata dagli insediamenti legali e abusivi di clandestini. Anche questi nuovi ospiti ricadranno su Roma e la sua provincia e questo è inaccettabile perché il territorio romano è già rifugio prediletto per tutti coloro che fuoriescono dai centri di accoglienza, perché non hanno più titolo per restarci o perché cercano opportunità economiche". "No, non può essere la soluzione del ‘governo del cambiamento’ dal momento che risulta identica nei risultati finali a quella praticata dai governi precedenti. Anzi, se vogliamo essere più precisi, con il metodo Alfano-Minniti i Comuni venivano informati e coinvolti a monte con la distribuzione delle quote di immigrati, con il metodo Cei possono trovarsi gli ospiti a casa propria senza saperne nulla e dovendo comunque organizzare i conseguenti servizi", osserva.
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