Ponte Morandi: Muroni (LeU), da Toninelli nessuna riposta concreta (2)
lunedì 27 agosto 2018
(AdnKronos) - La tragedia del crollo del Ponte Morandi a Genova, rileva Muroni, "è inaccettabile per un Paese che voglia dirsi civile, tanto più considerando che l’erosione di alcuni elementi del viadotto era nota sia ad Autostrade per l’Italia (Aspi) che alla Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Una tragedia sulle cui cause e responsabilità indaga la magistratura, che intanto ha escluso si sia trattato di una fatalità". Il crollo, aggiunge, "ha acceso i riflettori sulle distorsioni del nostro sistema di concessioni autostradali, che fino ad oggi ha garantito soprattutto i profitti dei concessionari piuttosto che l’interesse pubblico per infrastrutture moderne e sicure. Basti considerare che secondo Aiscat nel 2017 su 8 miliardi di pedaggi pagati 2 sono andati ad Iva e canoni allo Stato e circa 6 alle concessionarie, ma calano gli investimenti: nel 2018 gli investimenti previsti sono ai minimi con 8/900 mln di euro rispetto al miliardo del 2016. Per i concessionari le autostrade sono galline dalle uova d’oro, per contro lo Stato ha visto indebolirsi il suo ruolo di regolazione, vigilanza e controllo".Giusto, dunque, rileva ancora, "si parli di revoca per inadempienza o revisione della concessione ad Aspi. Procedimenti in cui dovrebbe essere coinvolto il Parlamento, specie se si tratterà di rivedere la concessione e riscriverne le regole. È fondamentale che nel momento in cui si rimettono in discussione le regole sulla gestione delle autostrade, arrivando ad immaginare una rinazionalizzazione, si dia spazio al confronto politico parlamentare cercando anche di capire cosa non ha funzionato e come in questi ultimi venti anni il partito delle concessionarie abbia saputo imporsi ai governi di ogni colore. Decisioni che in ogni caso devono tutelare l’interesse pubblico e rafforzare il ruolo dello Stato su vigilanza e controllo. Non ha senso, invece, mettere in relazione la tragedia di Genova con la nuova Gronda autostradale di Ponente. Il progetto, costoso e ad alto impatto ambientale in un territorio già fragile, prevedeva infatti il mantenimento del viadotto sul Polcevera con la maggior parte del traffico che avrebbe continuato a passare proprio da lì", conclude.
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