Fecondazione: autorità Usa, giusto pagare donatrici ovuli
mercoledì 14 marzo 2018
Roma, 14 mar. (AdnKronos Salute) - "E' eticamente giustificabile ricompensare economicamente le donne che donano i propri ovuli alle coppie infertili oppure a fini di ricerca". E la cifra da riconoscere "dovrebbe rispecchiare il tempo e il disagio legato alla stimolazione ovarica per via farmacologica, agli screening e al recupero delle uova, piuttosto che variare a seconda del numero di ovociti ottenuti, la loro qualità, i risultati ottenuti precedentemente con i gameti della stessa donatrice o le sue caratteristiche etniche o personali". E' il nuovo parere del comitato etico dell'American Society for Reproductive Medicine (Asrm), l'autorità d'Oltreoceano che regola la procreazione medicalmente assistita.In Italia il tema della remunerazione delle donatrici di ovuli è ancora oggetto di forte dibattito, e fra gli esperti del settore molti attribuiscono a questa mancanza di regole la scarsità di donne disposte a sottoporsi ai trattamenti per mettere a disposizione delle coppie con problemi di infertilità i propri gameti. A causa di questa scarsità i centri italiani sono costretti ad acquistare gli ovociti da banche estere. Ma anche negli Usa, dove la pratica è ormai diffusa, è intervenuta nuovamente l'Asrm (il parere precedente risaliva al 2007) per evidenziare alcuni principi. In primis, la necessità che tutte le candidate donatrici siano adeguatamente informate su tutto ciò che comporta sottoporsi a una stimolazione ormonale, sui possibili rischi e disagi, in modo che la compensazione economica venga sempre commisurata ai problemi che a volte possono verificarsi. Ma non riconoscere una cifra in denaro - evidenzia l'autorità - le discriminerebbe rispetto ai donatori di sperma, che vengono sempre ricompensati per sottoporsi a pratiche non certamente invasive quanto quelle necessarie al recupero di ovociti. Un'analisi del 1993 - ricorda l'Asrm - stimava che le donatrici di ovociti trascorrono circa 56 ore in ambiente medico fra interviste, counseling e procedure vere e proprie. E secondo questa indagine, se gli uomini ricevevano in quell'anno 25 dollari in media per la donazione di sperma, per la quale è necessaria circa un'ora di tempo, le donne avrebbero dovuto ricevere almeno 1.400 dollari. Nel 2000, il pagamento medio per lo sperma è aumentato a 75 dollari, per cui, per le donatrici, sarebbe giustificabile un pagamento di circa 4.000 dollari. Ma - ammonisce l'autorità - bisogna strutturare l'entità del pagamento in modo che non costituisca una motivazione a se stante per sottoporsi al trattamento e, soprattutto, bisogna fornire ogni tipo di informazione, anche quelle riguardanti l'eventualità che il ciclo debba essere interrotto. Infine, si precisa che i medici devono sempre trattare una donatrice come qualsiasi altra paziente.
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