Trapani: maxi frode all'Ipab, entrate gonfiate per ottenere fondi pubblici
venerdì 30 giugno 2017
Palermo, 30 giu. (AdnKronos) - Tra il 2012 e il 2015 avrebbe chiesto alla Regione siciliana e al Comune di Marsala contributi per oltre 2,2 milioni di euro, di cui 700mila già elargiti. Per ottenere i fondi il commissario straordinario dell’Ipab casa di riposo 'Giovanni XXIII' avrebbe gonfiato la voce 'entrate' dei bilanci di previsione dell’Ipab, garantendo il pareggio di bilancio richiesto per testimoniare la vitalità e la floridità dell’Istituto e per ottenere, quindi, contributi pubblici. E' l'accusa contestata dalla Guardia di finanza di Marsala al commissario straordinario pro tempore della struttura, indagato adesso per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. Le indagini sulla gestione amministrativa e contabile dell’Istituto pubblico di assistenza e beneficenza 'Giovanni XXIII' di Marsala, infatti, hanno permesso di ricostruire l’aggravamento, nel corso degli ultimi anni, del dissesto finanziario dell'ente. Le Fiamme gialle hanno constatato, a partire dal bilancio di previsione del 2013, l’indicazione di voci attive per oltre 2,2 milioni di euro "oggettivamente aleatorie, in quanto riferite a entrate previste in relazione alla prestazione di servizi di ricovero e di assistenza in realtà non contemplati in alcuna convenzione sottoscritta con i competenti assessorati (Salute e Famiglia) della Regione siciliana".
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