Carburanti: Spinaci (Up), chiudere impianti inefficienti e insicuri (2)

martedì 27 giugno 2017
(AdnKronos) - Il processo di riduzione del numero degli impianti della rete carburanti in Italia è proseguito comunque nel 2016 benché ad un ritmo più lento rispetto agli altri Paesi europei. Al primo gennaio 2017 si stima infatti che ci siano 20.750 punti vendita contro 21 mila all'inizio del 2016. A diminuire, rileva Up nella sua relazione annuale, è stato soprattutto il numero degli impianti convenzionati con le compagnie petrolifere, mentre in crescita è risultato quello degli altri operatori che ormai rappresentano il 20% del mercato.Dal 2007 ad oggi, il numero degli impianti facenti capo ad operatori indipendenti con marchio propri è passato da quasi 1.200 a 4.200 (+250%), il numero di impianti di operatori indipendenti che espongono marchi delle compagnie petrolifere è sceso da 8.800 a 6.100 (-31%), mentre quello delle compagnie petrolifere da 12.600 a 10.450 (-17%).Nel 2016, rileva Up, i margini di distribuzione sono scesi su livelli più bassi di quelli del 2015, in particolare sul gasolio auto, mostrando un peggioramento della già scarsa remuneratività del settore, sul quale incide negativamente la forte pressione fiscale sui carburanti che resta fra le più elevate in Europa. In particolare, sottolinea Unione Petrolifera, tra gennaio e maggio la differenza tra il prezzo della benzina italiano e quello europeo è di +0,130 euro di cui +0,117 euro imputabile allo stacco fiscale. Per quanto riguarda il gasolio auto la differenza di prezzo è di +0,173 di cui +0,172 imputabile allo stacco fiscale.
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