Canoni demaniali: Confturismo veneto a Calenda, rivedere sistema di riscossione

venerdì 9 giugno 2017
Venezia, 9 giu. (AdnKronos) - Canoni demaniali marittimi: Confturismo Veneto controbatte alle dichiarazioni del ministro dell’Economia Carlo Calenda in tema di canoni demaniali: “Ho appreso che il ministro Calenda ha riproposto il tema di una statistica a sue mani secondo la quale il concessionario demaniale medio italiano verserebbe allo Stato solo 4.500 euro all’anno – dichiara il presidente di Confturismo Veneto Marco Michielli – Nella precedente occasione in cui il ministro ha citato il dato, per rafforzarlo ha fatto anche l’esempio di un concessionario che, in regione diversa dalla mia, versa al demanio 6 mila euro di concessione mentre venderebbe un singolo ombrellone a 3 mila euro a stagione". "Con tutto il garbo istituzionale dovuto e, perché no, anche la stima personale per il ministro, vorrei osservare che forse è il sistema di riscossione, piuttosto che i canoni demaniali, che andrebbe rivisto – aggiunge Michielli - Personalmente opero in una località nella quale il principale concessionario paga 560mila euro all’anno di canone e vende ai privati l’abbonamento stagionale (dal 1° maggio al 30 settembre) a 700 euro. Con questo non dubito certo dei dati in mano al ministro, ma temo fortemente che la statistica che gli è stata fornita sia la classica dei polli di Trilussa". "Confido nella sua notoria precisione perché faccia affinare i dati in suo possesso a tutela di tutti gli onesti (e tartassati) operatori del settore che legittimamente non ci stanno a passare per scrocconi e/o furbetti”, conclude.
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