Mafia: pm Di Matteo, preoccupato per benefici a boss mafiosi
lunedì 5 giugno 2017
Palermo, 5 giu. (AdnKronos) - "Mi preoccupa sentire ancora oggi parlare ripetutamente dell’opportunità di abolire l’ergastolo cosiddetto ostativo anche per i mafiosi. Mi preoccupa sentire parlare della possibilità di allargare l’applicabilità di benefici penitenziari di varia natura, anche ai detenuti per reati di mafia". Un timore espresso dal pm antimafia Nino Di Matteo, titolare del processo sulla trattativa tra Stato e mafia, appena quattro giorni fa, durante il convegno 'Questioni e visioni di giustizia, Prospettive di Riforma', organizzato dal M5S alla Camera dei Deputati. Parole che oggi tornano di attualità, proprio dopo la decisione della Corte di Cassazione che apre alla possibilità di un differimento della pena o della concessione degli arresti domiciliari per il boss mafioso Totò Riina, in relazione alle sue condizioni di salute. Una vicenda che sembrerebbe confermare proprio i timori espressi alla Camera del magistrato. "Mi preoccupo perché so bene, con l’esperienza che ho maturato in tanti anni di processi, che l’ergastolo e il 41 bis da sempre sono state le principali spine nel fianco per Cosa Nostra, tanto che l’abolizione dell’ergastolo e l’abolizione del 41 bis erano certamente tra gli oggetti principali delle richieste che i capi della mafia facevano allo Stato nella vicenda del cosiddetto Papello per smettere di fare stragi, per cessare la strategia stragista inaugurata con l’omicidio Lima e poi proseguita fino al fallito attentato all’Olimpico di Roma nel Gennaio del 1994 - aveva lamentato il magistrato nel corso del convegno - E allora facciamo attenzione perché credo, e lo credo anche ovviamente sulla base dell’esperienza quotidiana di investigazione, che ancora oggi molti dei capi della mafia che potrebbero pensare di iniziare a collaborare con la Giustizia, e magari sarebbero anche in grado di farci fare un salto di qualità nell’indagine, trovano una controspinta a questa scelta per loro così difficile, nella speranza alimentata da queste discussioni e progetti di Legge che lo stato possa rivedere la disciplina e la normativa sull’ergastolo e il 41 bis".
Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.