Diritti: Finocchiaro, sia legge a riconoscerli, non giurisprudenza
martedì 14 marzo 2017
Roma, 14 mar. (AdnKronos) - "Talvolta di fronte alla remissività del legislatore, che su questioni particolarmente ardue preferisce non legiferare, assistiamo alla proliferazione del riconoscimento dei cosiddetti ‘nuovi diritti’ in materia etica attraverso la giurisprudenza”. A fotografare questa realtà è stata la ministra per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro, intervenendo nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio alla presentazione del ‘Rapporto sulla legislazione tra Stato, Regioni e Unione europea’.“Ma i diritti che nascono tramite la giurisprudenza – ha spiegato la ministra – nascono come assoluti, senza un opportuno bilanciamento, basandosi sostanzialmente sul principio della non discriminazione”.“Mi chiedo – ha concluso Finocchiaro – se il legislatore non debba sentire la necessità di riflettere sul fatto che il modo proprio per riconoscere questi diritti è quello della legge, non quello della giurisprudenza. Altrimenti si rischia di riconoscere taluni diritti sacrificandone altri, che dal canto loro non trovano rappresentazione nell’ambito di un procedimento giudiziario".
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