Pd: Martini (Venezia), finora inascoltati, serve filo diretto con Roma
martedì 21 febbraio 2017
Venezia, 21 feb. (AdnKronos) - ""Non ce ne andremo certo dal Pd. Non vogliamo rompere con il Pd, ma rompere le scatole per venire ascoltati, perchè finalmente si capiscano le necessità di una città come Venezia, finora disattese. Saremo quindi un pungolo e critici nei confronti di chi può e deve decidere". Così all'Adnkronos, Giovanni Andrea Martini, presidente della Municipalità di Venezia, Murano e Burano, spiega la posizione del suo gruppo rispetto al dibattito in corso nel partito. E, sulle divisioni interne, Martini sottolinea che: "Finora il governo era stato sostanzialmente l'espressione del Pd, ora le strade si dividono e non è un male, anzi. Quel che ci interessa, è che le nostre richieste per la città di Venezia vengano ascoltate, cosa che non è successo fino ad ora", rilancia.E, per questo Martini invia a Roma un messaggio chiaro: "La situazione del Pd nazionale è molto difficile, per usare un eufemismo. I rapporti con la realtà della nostra città e del nostro territorio sono molto confusi, se non nulli. Le cose, a mio avviso, viaggiano parallele. Il Pd non riesce da tempo ad essere la voce dei territori. O, con certezza, non riesce ad essere la voce del nostro territorio. Nel senso che quanto la città chiede, sembra non venga compreso, recepito, da Roma. Perchè, se il Pd a Venezia è all'opposizione, a Roma è partito di governo. Allora come mai le "battaglie" veneziane non vengono sostenute da Roma? perchè tutte le problematiche legate alla specificità della nostra città (turismo, grandi navi, residenza, tutela della laguna ...) non vengono raccolte e affrontate?".
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