Salute: Ordine biologi, 'filosofia alimentare' Lemme in tv è pericolosa

mercoledì 15 febbraio 2017
Calcatelli, farmacisti non possono elaborare diete
Roma, 15 feb. (AdnKronos Salute) - "Assistiamo ormai da troppi mesi alla sovraesposizione mediatica del dottor Lemme e della sua 'filosofia alimentare'. Nonostante le ripetute proteste dell’Ordine nazionale dei biologi e degli Ordini dei medici, il circo televisivo va avanti, generando pericolose abitudini nutrizionali". Ad affermarlo il presidente dell'Ordine nazionale dei biologi, Ermanno Calcatelli. "Che solo biologi e medici possono, per legge, elaborare diete, lo abbiamo detto ripetutamente - aggiunge - e che il dottor Lemme è un farmacista e, per legge, non può farlo, lo abbiamo segnalato innumerevoli volte". "Ma la sua 'filosofia alimentare' - osserva ancora - continua a imperversare sul piccolo schermo. Le emittenti sanno che la litigiosità che immancabilmente si scatena in studio fa alzare gli ascolti. Sia chiaro, ancora una volta: questa 'filosofia alimentare' è, appunto, una filosofia. Non ha letteratura scientifica alla base e non è escluso che possa essere dannosa per la salute. Come non è escluso che eccedere nell’assunzione di proteine animali e carboidrati possa nuocere a fegato e reni"."L’uomo, biologicamente, è un essere vivente onnivoro, ha bisogno di nutrirsi in maniera varia ed equilibrata e deve fare sempre una corretta attività fisica. Abbiamo la fortuna di vivere nel Paese in cui è stata plasmata nei secoli la dieta mediterranea, che dal 2010 è patrimonio immateriale dell’umanità dell'Unesco. A qualcuno risulta che anche la 'filosofia alimentare' di Lemme sia stata dichiarata patrimonio dell’umanità? Purtroppo - sottolinea Calcatelli - ravvisiamo una condotta discutibile di Rai e Mediaset. Dando spazio a diete non validate scientificamente, finiscono per preferire lo share alla salute degli italiani"."Come fanno le stesse reti che trasmettono programmi che promuovono le buone abitudini alimentari, come 'Linea verde' o 'Mela verde', a sovraesporre, in altre trasmissioni, abitudini alimentari potenzialmente dannose? Come Penelope, Rai e Mediaset tessono la tela della buona salute, salvo poi disfarla nei pomeriggi televisivi. I direttori di rete sappiano che sono responsabili del benessere dei cittadini italiani, se trasmettono messaggi nutrizionali responsabili e scientificamente validi. Ma possono anche minare il benessere fisico dei telespettatori - conclude - mettendo in scena la cattiva alimentazione".
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