Carceri: Radicali, nuovo affollamento in lombarde, serve svolta
giovedì 26 maggio 2016
Milano, 26 mag. (AdnKronos) - "I dati relativi al nuovo incremento del numero dei detenuti nelle carceri lombarde - con un' inversione di tendenza rispetto al calo temporaneo dovuto essenzialmente all'effetto della sentenza della Consulta sull'irragionevolezza della omogeneità di sanzioni tra droghe leggere e pesanti - testimoniano della distanza tra la realtà vissuta negli istituti penitenziari e la virtualità di politiche sul carcere figlie dell'emergenza rappresentata dal "problema" posto all' Italia dalla sentenza Torreggiani". E' quanto affermano Valerio Federico e Michele Capano, Tesoriere e membro di Direzione di Radicali Italiani. "Se non si esce dagli interventi utili solo a rappezzare un vestito ormai sbrindellato, per aprirsi ad una "programmazione" razionale, democratica e civile sul carcere, proposta da cinquant'anni da Marco Pannella e dai radicali, saremo condannati a rincorrere le sorprese negative che ogni tanto la pubblicità dei dati propongono. Occorre -dicono- un approccio culturale diverso, la comprensione che il carcere va riservato alle condotte realmente antisociali e concepito in modo da evitare la ricaduta nel crimine". Occorre "una depenalizzazione seria, che riguardi condotte capaci di incidere significativamente sul carico processuale". Una proposta per Milano, intanto, arriva da Francesco Spadaro, candidato in zona 1 per la lista 'Radicali, Federalisti, Laici, Ecologisti con Cappato Sindaco', che chiede di "aprire il carcere di San Vittore alla città", difendendo la sua presenza in centro. Bisogna "scongiurare che venga riesumata la volontà di trasferirlo per convertire l’ambito nell’ennesima speculazione finanziario-immobiliare. Al contrario vogliamo aprire il carcere alla città, valorizzando le attività di recupero che si svolgono e che si potrebbero svolgere all’interno. Proponiamo pertanto di aprire una 'finestra sul carcere', rendendo visibile ai passanti il campo di calcio voluto dalla Fondazione Candido Cannavò e inaugurato dopo la sua morte".
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