Riforme: Napolitano, bicameralismo e posizione governo debolezze Costituzione
martedì 24 maggio 2016
Roma, 24 mag. (AdnKronos) - La "sindrome dell'ipergarantismo" che animò Dc e Pci durante l'Assemblea costituente all'indomani della rottura tra i due partiti legata all'inizio della guerra fredda, generò "le due debolezze fatali della seconda parte della Costituzione repubblicana: la posizione di minorità dell'esecutivo nell'equilibrio dei poteri" e "il bicameralismo paritario su cui si cominciò a discutere il giorno stesso in cui terminarono i lavori dell'Assembela costituente". Lo ha affermato, citando la testimonianza di Giuseppe Dossetti, il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo alla Scuola di politiche di Enrico Letta.In pratica, in vista delle elezioni del 1948, ha spiegato l'ex Capo dello Stato, "di fronte al timore di perdere quella sfida, presente tanto nella Democrazia cristiana, quanto nella sinistra (comunisti e socialisti), scattò la sindrome di quello che Dossetti chiamò l'ipergarantismo. Sapendo che può vincere anche l'altro, bisogna garantirsi il più possibile che non abbia la possibilità di fare danni irreparabili". La preoccupazione fu dunque quella di "garantirsi che non si determinassero situazioni in cui il vincitore potesse con poche cautele, con poche garanzie, esercitare il potere che gli avrebbe garantito il risultato elettorale". (segue)
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