Unioni civili: Cirinnà, Marchini? Che tristezza, ma sua promessa illegale

mercoledì 11 maggio 2016
Roma, 11 mag. (AdnKronos) - "Un calcolo elettorale bieco, basso, e persino politicamente sbagliato. Davvero mi sorprende Marchini. Per blandire i partiti che lo appoggiano è costretto a fare dichiarazioni omofobe! Che tristezza!". Così la senatrice Monica Cirinnà commenta su Repubblica le parole, ormai diventate un caso, del candidato sindaco Alfio Marchini, che si è detto pronto a non celebrare le unioni gay se diventasse sindaco.Per l'esponente dem, una "sortita pessima". "Evidentemente i partiti di centrodestra che lo appoggiano, da Forza Italia all’Udc, quelli che più strenuamente si sono battuti contro le unioni civili, sono andati all’incasso. Marchini ormai è il loro candidato. Vorrei comunque ricordare a Marchini che quando ti proclamano sindaco giuri sulla Costituzione. Non puoi fare il sindaco fuorilegge. Esiste l’articolo 328 del codice penale sull’omissione degli atti d’ufficio. Se domani (oggi per chi legge, ndr) le unioni civili diventeranno legge dello Stato, il primo cittadino di Roma sarà chiamato a celebrarle esattamente come i matrimoni". Marchini tuttavia ha detto che non lo farà. "Allora sappia - ricorda Cirinnà - che in questi casi, cioè quando un sindaco non rispetta una norma di legge, e non concede deroghe ad altri per farla rispettare, subentra la figura del commissario ad acta. Di solito mandano un prefetto...". Per la senatrice, da Marchini è arrivato "un autogol pazzesco. Tra l’originale e il facsimile, meglio l’originale, cioè la Meloni che si è già presa la medaglia andando al Family Day".
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