Friuli Venezia Giulia: Rosato, lì nacque Protezione Civile

venerdì 6 maggio 2016
Roma, 6 mag. (AdnKronos) - "Erano da poco passate le 21 del 6 maggio del 1976. Avevo quasi 8 anni e in cucina, nella nostra casa a Trieste, guardavo un film con la mia famiglia. Mi è sempre rimasto impresso il titolo: 'Il mistero delle 12 sedie'. Improvvisamente la casa tremò, a lungo. I nostri genitori presero me e mio fratello più piccolo e scappammo. Dormimmo in macchina, come tanti triestini per giorni. Solo tanta paura. Ma in Friuli fu una tragedia: quasi 1.000 i morti, oltre 100.000 sfollati. 45 comuni rasi al suolo e un tessuto economico interamente da ricostruire". Così Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, ricorda su Facebook il terremoto del Friuli. "Fu il momento della solidarietà nazionale e internazionale, dei soccorsi dei vigili del fuoco, dei militari e poliziotti, delle migliaia di volontari. E della gente friulana, mai arresa o piegata. Da subito -scrive Rosato- fu anche l'inizio della rinascita e della ricostruzione, esempio per molti negli anni seguenti: il modello Friuli. Prima le fabbriche, poi le case e infine le chiese. Come chiesero i parroci per primi. Tutti a lavorare per ricostruire, con trasparenza e rapidità. Tutto com’era e dov’era prima, con in testa i sindaci, veri artefici di quegli anni straordinari". "Mi è capitato tante volte, prima occupandomi dei vigili del fuoco e oggi più semplicemente girando l'Italia, di incontrare persone che anche da volontari sono passati in quei comuni nelle fasi dell'emergenza e hanno ancora vivo il ricordo del dolore, della fatica ma anche della determinazione di quella gente. Dalla tragedia di quel terremoto è nata una grande esperienza: la Protezione civile nazionale. Furono migliaia e migliaia i volontari che da tutta Italia raggiunsero i comuni terremotati. Volontari, che con passione, tenacia e senso del dovere diedero un contributo generoso e importantissimo alla ricostruzione, e non solo materiale. E quell'esperienza riuscita fece scuola".
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