Riforme: Comitato no, plebiscito è ricatto al Paese
martedì 3 maggio 2016
Roma, 3 mag. (AdnKronos) - "È inaccettabile il clima da fine del mondo che si sta creando intorno al voto referendario sulle modifiche della Costituzione. È inaccettabile che si voglia arrivare ad un plebiscito che leghi all’esito del voto popolare il governo in carica o la persona del premier. È un ricatto posto al Paese, dopo quello cui è stato assoggettato il Parlamento, che gli elettori debbono respingere". E' quanto si legge in una nota del 'Comitato per il no'. "Si vuole evitare un confronto nel merito, che sveli al Paese come la riforma sia pessima per l’ispirazione di fondo, il contenuto normativo, la formulazione tecnica e come le motivazioni che la sorreggono siano fragili, inconsistenti, contraddittorie, accentratrici e tendenzialmente autoritarie se viste insieme alla legge elettorale". "Per questo -si legge ancora nella nota- la riforma Renzi-Boschi deve essere respinta nel voto popolare e non è lecito chiedere intanto il sì suggerendo che gli errori si potranno correggere poi, visto che l'ipermaggioritario dell'Italicum consentirà alla maggioranza di respingere ogni cambiamento. Le condizioni del confronto democratico e della ampia partecipazione, indispensabili per una Costituzione forte e condivisa, sarebbero a quel punto irreparabilmente compromesse. Facciamo appello alle elettrici e agli elettori a firmare ora per i referendum e a respingere seccamente modifiche della Costituzione e legge elettorale".
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