Industria: Siderweb, 'in 2022 rallentano ricavi e redditività, rischiosità preoccupa'

economia
AdnKronos
Milano, 22 nov. (Adnkronos) - I grandi utilizzatori di acciaio hanno visto rallentare nel 2022 ricavi e redditività, che invece erano migliorati nel 2021. La rischiosità operativa e finanziaria è tornata a preoccupare, dopo essersi attenuata l’anno prima. E se il 2023 si chiuderà, stando alle previsioni, con una situazione economico-finanziaria in peggioramento, il rimbalzo atteso nel 2024 potrebbe essere meno deciso rispetto alle attese. Lo ha rilevato l’analisi di siderweb, la community dell’acciaio basata sui numeri contenuti in Bilanci d’Acciaio 2023. Lo studio di siderweb ha analizzato i bilanci del triennio 2020/2022 di quasi 6mila imprese della filiera dell’acciaio per fotografare la situazione economico-finanziaria e patrimoniale. E, per la prima volta quest’anno, un approfondimento è stato dedicato proprio al comparto dei settori industriali che trasformano semilavorati in acciaio in prodotti finiti. Oggi è stata presentata questa analisi con l’evento, ospitato da Anima Confindustria meccanica varia, dal titolo 'Caro-acciaio: l’impatto sui bilanci dell’industria', sponsorizzato da Bper Banca, Regesta, Coface e Icim Group. L’Ufficio Studi siderweb, con la collaborazione dei professori Claudio Teodori e Cristian Carini dell’Università di Brescia, ha analizzato dal punto di vista economico-finanziario i bilanci del triennio 2020/2022 di 3.694 imprese attive nella fabbricazione di prodotti in metallo, nella fabbricazione di macchine e apparecchiature, nella fabbricazione di autoveicoli e altri mezzi di trasporto, nelle costruzioni e nell’energia e oil & gas. La maggior parte delle imprese analizzate, quasi 3mila, ha fino a 50 dipendenti. In totale, nel 2022 hanno generato un fatturato di 355,95 miliardi di euro. Il valore aggiunto ammonta a 72,39 miliardi di euro; l’Ebitda a 35,58 miliardi di euro; il reddito netto a 19,62 miliardi di euro. La redditività operativa complessiva mostra "valori con variazioni in aumento nel triennio, tranne che per le costruzioni nel 2021 e la fabbricazione di macchine e apparecchiature nel 2022 -spiega Cristian Carini, docente dell’Università di Brescia-. La marginalità delle vendite è risultata soddisfacente. Tuttavia, il valore aggiunto sul fatturato è in costante calo e l’Ebitda sul fatturato è rimasto stabile nel 2022".La rischiosità finanziaria si è ridotta per tutti i cluster rispetto all’inizio del periodo, ma rimane relativamente più alta per le costruzioni.Per quest’anno si prevede una riduzione della produzione in tutti i cluster, a eccezione della fabbricazione di autoveicoli e altri mezzi di trasporto. Nel 2024 è attesa una leggera ripresa in tutti i cluster che nel 2023 avevano ridotto la produzione, a eccezione delle costruzioni a causa della riduzione degli incentivi fiscali. Si stabilizzerà la produzione nel settore della fabbricazione di autoveicoli e altri mezzi di trasporto. In generale, quest’anno si prevede un peggioramento di fatturato, redditività e liquidità, con un parallelo aumento della rischiosità. Indicatori che faranno registrare un modesto recupero nel 2024, per maggiori vendite in quantità e stabilità dei prezzi rispetto al 2023. La redditività, tuttavia, è prevista in calo significativo. Eurofer, l’associazione dei produttori siderurgici europei, si aspetta un incremento della domanda reale di acciaio in Unione europea, quindi quella dei settori industriali e delle costruzioni, dello 0,2% nel 2024, con un consumo apparente (che tiene conto del ciclo delle scorte) del +7,6%. Anche l’Italia vedrà un consumo apparente crescere (+4,8%, con un incremento dei volumi di poco più di 1 milione di tonnellate rispetto al 2023). Tuttavia, sottolinea il responsabile dell’Ufficio Studi siderweb, Stefano Ferrari, in Europa e in Italia "la crescita del consumo è legata quasi esclusivamente alla fisiologica ricostituzione delle scorte dopo il destoccaggio dell’ultimo biennio. Una quota, però, dipenderà dall’andamento dei prezzi e del mercato, quindi è molto aleatoria. Per questi motivi le previsioni vanno trattate con molta cautela. In secondo luogo -continua Ferrari- anche se la ripresa dovesse rispecchiare le attese di Eurofer, il consumo apparente di acciaio nel 2024 sarà di 142 milioni di tonnellate, 8 milioni di tonnellate in meno del 2021, 11 milioni in meno del 2018 e sullo stesso livello del 2015. Quindi si tratta di un anno, seppur in recupero, non straordinario in senso assoluto".

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