Milano, 7 ago. (Adnkronos) - "Nessun riferimento a Visibilia o a problemi di lavoro". Il suicidio di Luca Giuseppe Reale Ruffino, presidente della holding e amministratore unico della società editrice, sembra non avere nulla che fare con l'inchiesta giudiziaria che coinvolge l'ex gruppo del ministro del Turismo Daniela Santanché. "Tutti i messaggi di scuse e perdono lasciati ai familiari", ben sei, contengono frasi "generiche" per un gesto dettato da motivi personali. E' quanto si apprende da una fonte investigativa.Dalle prime verifiche non ci sarebbero dubbi sul fatto che si sia trattato di un gesto volontario e il fascicolo aperto dalla procura di Milano per istigazione al suicidio - l'inchiesta è affidata al pm di turno Daniela Bartolucci - servirebbe solo a consentire di eseguire l'autopsia (non ancora fissata) e per togliere ogni dubbio sulla traiettoria del colpo di pistola, regolarmente detenuta, che ha tolto la vita al 60enne imprenditore. Che ci fosse qualcosa che non andava lo dimostra anche la reazione della compagna che sabato sera era al telefono con lui. La donna, che si trovava in Sardegna, lo aveva sentito "strano e un po' depresso", e aveva chiesto al figlio di passare a trovare il padre che viveva in via Spadolini. È stato proprio il figlio a ritrovare il corpo in camera da letto, privo di vita, poco prima di mezzanotte.L'imprenditore - considerato il re lombardo delle amministrazioni condominiali con la sua Sif Italia - non aveva problemi dal punto di vista economico, vantando una liquidità che gli ha permesso di entrare nel capitale sociale di Visibilia diventando nello scorso ottobre amministratore unico dell'azienda editoriale coinvolta nell'indagine per falso in bilancio della procura milanese. Fascicolo che non lo coinvolge direttamente e in cui non risulta indagato.