Roma, 7 lug. (Adnkronos) - "I vizi nell'uso dell'esercizio de' pubblici uffici sono specialmente quattro: l'eccessiva lentezza, la corruzione, la superficialitá, l'ampiezza. Sono tutti egualmente da fuggire". Così si legge nel manoscritto che Grazia Riola Mancini diede al figlio diciottenne, Pasquale Stanislao Mancini, patriota, esponente di spicco del nostro Risorgimento, più volte deputato senatore e ministro del Regno d'Italia, padre del diritto amministrativo italiano. Il manoscritto, che risale al 1835, torna adesso alla luce nella collana 'Le Orme della Libertà' (ed. Il papavero), fondata e diretta da Pier Ernesto Irmici, con il titolo 'Avvertimenti a mio figlio'. Il testo, che contiene indicazioni ancora attualissime, si legge in una nota, "è un documento fondamentale per inquadrare la formazione di Pasquale Stanislao Mancini e per riflettere sul rapporto madre-figlio. Il volume sarà presentato nella Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto lunedì prossimo, alle 16. Ne parleranno il presidente del gruppo parlamentare a Montecitorio di Forza Italia Paolo Barelli, il giudice della Corte Costituzionale Filippo Patroni Griffi, il presidente dell'Arera Stefano Besseghini, il professor Franco G. Scoca, il professor Marco Innamorati, il dott. Carmine Famiglietti, vicesindaco di Castel Baronia, paese natale di Pasquale S. Mancini, la dott.ssa Martina Bruno e l'avv. Francesca Capicotto Colicchio.