Milano: subappaltava contratti a pregiudicato di mafia, Dia commissaria impresa edile

cronaca
AdnKronos
Milano, 16 nov. (Adnkronos) - La direzione investigativa antimafia ha eseguito un provvedimento di prevenzione di amministrazione giudiziaria, emesso dal tribunale di Milano-sezione misure di prevenzione su proposta congiunta della direzione distrettuale antimafia milanese e del direttore della Dia nei confronti di una società di costruzioni edili operante nel nord Italia. L'indagine ha preso origine dall’attività di polizia giudiziaria svolta dalla Dia sotto l’egida della Dda del capoluogo lombardo che, la scorsa estate, ha portato all’arresto di un soggetto di origini calabresi gravemente indiziato di trasferimento fraudolento di beni e valori e al sequestro di 4 complessi aziendali, a terzi fittiziamente intestati, nonché di numerosi beni mobili strumentali, immobili e conti correnti per un valore complessivo di oltre 5,5 milioni di euro. In concreto, gli accertamenti hanno consentito di far emergere sufficienti indizi circa la condotta della società colpita dal provvedimento odierno, la quale avrebbe agevolato l’attività di un’impresa riconducibile al soggetto indagato, già condannato per associazione mafiosa, sub-appaltando a quest’ultima diversi contratti per il trasporto di inerti, nell’ambito dei lavori di realizzazione della nuova piattaforma logistica ortofrutta all’interno del Comprensorio Alimentare di Milano del valore di oltre 15 milioni di euro, che le erano stati aggiudicati nel 2020. Le indagini hanno inoltre dimostrato che gli aspetti contrattuali del sub-appalto, pari a circa 1,3 milioni di euro, erano stati definiti dai vertici societari direttamente con l'indagato, malgrado l'uomo risultasse formalmente come semplice autista dipendente dell’impresa sub-appaltatrice. Tale condotta, spiegano gli investigatori, ha evidenziato la cosiddetta 'colpa di organizzazione' dal momento che l’azienda, pur essendosi dotata di procedure volte ad impedire il verificarsi di fenomeni criminosi nel tessuto societario, almeno sulla carta, in realtà avrebbe disatteso le regole cautelari, formalizzate nel modello organizzativo ex decreto legislativo n. 231/2001. Il tribunale della prevenzione ha pertanto disposto un 'tutoraggio' ad opera di due amministratori giudiziari che, per un periodo iniziale di un anno, eserciteranno tutti i poteri di controllo sull’attività d’impresa al fine di eliminare le contiguità critiche rilevate. Il compendio aziendale sottoposto a misura di prevenzione è capitalizzato per 1,5 milioni di euro e nell’ultimo periodo ha sviluppato un volume d’affari di oltre 35 milioni di euro.

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