(Adnkronos) - La corte, presieduta dal giudice Antonio Nova, riconosce come Binda sia rimasto in carcere ingiustamente per 1286 giorni, pari a circa 3 anni e 6 mesi, e come dunque debba essere 'risarcito' dallo Stato con poco meno di 236 euro al giorno. Nel provvedimento di 22 pagine si ripercorrono le tappe della vicenda: dalla condanna all'ergastolo inflitta in primo grado all'assoluzione in appello, poi confermata in Cassazione. Non è lui l'assassino di Lidia Macchi, violentata e uccisa a 21 anni con 29 coltellate a Cittiglio (Varese) la sera del 5 gennaio 1987. Non è lui l'autore della poesia 'In morte di un'amica' inviata ai genitori della vittima, per posta, il giorno del funerale; l'alibi dell'ex compagno di liceo della vittima regge; irrilevanti sono le testimonianze contro di lui o i diari sequestrati al 55enne. Nell'ordinanza si evidenzia come la sentenza assolutoria "non abbia accertato alcun fatto che, pur essendo insufficiente a dimostrare la colpevolezza dell'istante, attestasse comunque un comportamento gravemente colposo da parte sua, tale da lasciare supporre agli inquirenti che egli fosse coinvolto a pieno titolo nel reato ascrittogli e che conseguentemente dovesse essere sottoposto a custodia cautelare".