Roma, 10 giu (Adnkronos) - "Nessuno dei quesiti tocca i problemi di fondo dell’amministrazione della giustizia; questo tema merita ragionamenti radicali e profondi. La magistratura nel passato era messa in pericolo dall’esterno, ora è messa in pericolo dall’interno. La vicenda Palamara e gli scandali connessi hanno fatto emergere una questione morale nella magistratura. C’è una cultura corporativa, che non tiene conto delle responsabilità proprie di una magistratura che fa parte della governance del Paese". Lo dice Luciano Violante, a proposito dei referendum sulla giustizia, in una intervista all''Avanti della domenica' in edicola domani con 'Il riformista'. Detta in modo schematico: i magistrati hanno assunto un potere esagerato? "E’ vero. La politica e l’informazione hanno concesso ai magistrati questo potere. La politica ha ceduto progressivamente alla magistratura pezzi di sovranità e la magistratura se li è presi. L’informazione ha trasformato in show molte inchieste e in showmen molti magistrati", dice l'ex presidente della Camera.Perché i referendum le appaiono come una sorta di vendetta della politica contro la magistratura? "La domanda mi permette di chiarire: E’ esagerato parlare di vendette però il senso dei referendum credo sia punitivo e non aiuta a ricostruire", replica Violante. Il 12 giugno andrà a votare? "Sì. E voterò sì al quesito sulla abolizione della Legge Severino perché ritengo che il tema della inadeguatezza degli amministratori deve essere risolto dalla politica, non dalla magistratura. Se togliamo responsabilità alla politica difficilmente avremo una politica migliore". (Adnkronos) - Sono 30 anni da Mani pulite. Alla fine molti hanno riconosciuto un eccesso di giustizialismo e anche una carenza di giustizia. Cosa ne rimane oggi? "Il ’92 non è stato solo l’anno di Mani Pulite, è stato anche l’anno delle stragi. Quell’anno rispecchia molto la situazione italiana: il dramma dei magistrati vittime della mafia e ancor prima del terrorismo e il dramma di un sistema politico che si suicida", spiega Violante. L'ex presidente della Camera prosegue: "Nel famoso discorso di Craxi alla Camera, c’è un punto secondo me essenziale, poco ricordato. Lui disse all’incirca: 'Quanto accade riguarda l’intero sistema politico, non questo o quell’altro partito. E se non si risolverà questo problema prevarranno la disgregazione e l’avventura'. E’ puntualmente accaduto. Noi – e mi metto tra coloro che ne furono responsabili – non capimmo questo. Se avessimo avuto l’intelligenza di capire noi che il tema non riguardava solo il Psi o la Dc ma l’intero sistema politico, probabilmente non ci saremmo trovati in questa situazione. Adesso c’è da prendere in mano il sistema politico, appunto".