Referendum: Bonino, 'No Pd errore, è succube alleanza M5S'

politica
AdnKronos
Roma, 8 giu. (Adnkronos) - "Dalla giustizia dipendono i nostri diritti e la nostra economia, la giustizia giusta è alla base del patto tra Stato e cittadino ed è la garanzia della nostra libertà. Ecco perché +Europa è schierata in maniera convinta per il Sì. Ritengo che il Pd stia commettendo un grave errore schierandosi per il No. Anche da questo si vede come l’alleanza con il M5S stia danneggiando il Pd, riportandolo alle posizioni giustizialiste della Riforma Bonafede. Per salvaguardare un’alleanza che si tiene con lo scotch, il Pd si appiattisce sulle posizioni manettare dei grillini”. Così la senatrice di Più Europa, Emma Bonino, in un’intervista a Formiche.“Indicando di votare No – sottolinea Bonino - Letta ha di fatto rivolto un invito all’astensione per far fallire i referendum: non un bel messaggio per chi vuole partecipare alla politica, soprattutto se giovani. Per loro fortuna c’è +Europa che sta lavorando su tutto il territorio, insieme ad Azione, per spiegare le buone ragioni dei sì”. Secondo la leader di +Europa, molti leader, a cominciare da Salvini, hanno paura di metterci la faccia: “Salvini è troppo impegnato a mettere in discussione le scelte di Draghi e a correre in soccorso dell’amico Putin per avere la priorità dei referendum, che pure ha promosso. Ad ogni modo, la mia storia è fatta di battaglie anche quando, il più delle volte, si è trattato di andare contro corrente. Non sono mai stati lo share né tantomeno i like a indicarmi la strada. Per altri non è così, evidentemente”. Infine, sul tema dell’informazione Bonino nota come sia “inaccettabile la totale eclissi del referendum giustizia sui mezzi di informazione. Mentre siamo sotto attacco da parte della Russia di Putin, dove la libertà dei cittadini è annichilita, la nostra democrazia ci offre uno strumento come il referendum per affermare la volontà popolare. I media italiani così impegnati nel dare la parola ai propagandisti di Putin, dovrebbero in questi ultimi giorni aprire un grande dibattito democratico sui quesiti. La Rai in particolare sta abdicando al suo ruolo di servizio pubblico”.

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